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Una perizia tecnica di parte sullo stato dell’asse viario e le opere di edilizia privata a delimitazione della strada provinciale. È quanto depositato nelle scorse ore, nel corso della seconda udienza preliminare che si è tenuta dinanzi al giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Salerno, Francesco Guerra, dall’avvocato Franco Rosa, legale difensore del 23enne di Buccino, indagato per l’incidente stradale mortale avvenuto il 18 dicembre 2021, a seguito del quale perse la vita il passeggero del veicolo, lo chef 27enne volceiano, Mario Volpe.
Era la mattina del 18 dicembre quando, Volpe e il suo amico 22enne, entrambi residenti a Buccino, dopo aver trascorso una serata al pub, salirono a bordo di una macchina Fiat Punto alla cui guida vi era il giovane che all’epoca dei fatti aveva soli 22 anni, recandosi dal centro cittadino verso l’uscita autostradale dell’A2 del Mediterraneo a Sicignano degli Alburni, con l’intento di fare colazione al bar. Nel tragitto però, giunti a pochi metri dall’abitazione di Volpe, il 22enne che era alla guida della sua auto, nel percorrere la strada provinciale 355, perse il controllo del veicolo che finì fuori strada schiantandosi con un contro un palo della Telecom e sfasciando dei pali in ferro di recinzione che delimitavano la strada provinciale da un terreno privato.
Ad avere la peggio nel violento impatto, lo chef Mario Volpe che era seduto al lato passeggeri. Ricoverato d’urgenza nel reparto di rianimazione dell’ospedale San Francesco d’Assisi di Oliveto Citra, Volpe venne trasferito d’urgenza all’ospedale San Giovanni Bosco di Napoli dove morì dopo alcune settimane di agonia, nella notte del 2 gennaio 2022.
Illeso invece, l’automobilista 22enne che risultò positivo all’alcol test e che fu indagato dalla Procura della Repubblica di Salerno, con l’accusa di omicidio stradale e lesioni colpose. Incidente mortale per il quale è in corso l’udienza preliminare che nei mesi scorsi ha visto il deposito di una perizia tecnica sul sinistro stilata dal consulente tecnico incaricato dalla Procura, e la costituzione della compagnia assicurativa quale responsabile civile difesa dall’avvocato Alberto Surmonte, mentre i familiari della vittima, assistiti dall’avvocato cassazionista Fortunato d’Arista, si sono costituiti parte civile nel processo.