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Buccino (Sa) – “Ok” dalla Regione alla redistribuzione dei quantitativi di rifiuti trattati nell’impianto di depurazione della zona industriale di Buccino. È stata autorizzata con decreto dirigenziale della Regione Campania numero 306 la modifica “non sostanziale” dell’autorizzazione integrata ambientale relativa alla ridistribuzione del quantitativo di rifiuti liquidi trattati nell’impianto di depurazione di località Isca del Molino a Buccino e gestito dal Consorzio Cgs Salerno.

Ridistribuzione pubblicata sul Burc numero 78 del 16 dicembre che prevede la modifica dei quantitativi di rifiuti che vengono depurati nell’impianto. Si tratta, nello specifico, di una riorganizzazione dei codici dei rifiuti che pur facendo rimanere invariato il quantitativo totale di rifiuti trattati annualmente e confermando le capacità massime, viene autorizzata una ridistribuzione interna che aumenta i quantitativi del percolato di discarica e delle soluzioni acquose di scarto non pericolose trattate e consente una conseguente diminuzione dei quantitativi di rifiuti liquidi provenienti da fanghi e rifiuti di perforazione di pozzi per acque dolci, fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, liquidi prodotti dal trattamento anaerobico di rifiuti urbani e fanghi delle fosse settiche. Autorizzazione che modifica quindi, i decreti dirigenziali n.236 del 25.11.2016, n.216 del 19.10.2018 e n.203 del 6.09.2019 per le attività (Ippc codice 5.3) di trattamento rifiuti non pericolosi che nell’impianto di Buccino tratta fino a 300 tonnellate al giorno e la modifica della capacità di trattamento dei rifiuti (Ippc codice 6.11) cioè delle acque reflue che nello specifico, prevede una capacità massima di lavorazione pari a 6.600 metri cubi al giorno.

Insomma, la quantità totale dei rifiuti trattati nell’impianto resta sempre la stessa, ma al suo interno vengono ridistribuiti i quantitativi mentre a Buccino come in altre due aree industriali del cratere salernitano, Palomonte e Oliveto Citra, resta il problema miasmi emessi dalla lavorazione e depurazione dei rifiuti negli impianti di depurazione che costringe i residenti che vivono a ridosso degli opifici a “barricarsi” in casa per non respirare i cattivi odori e dove sono previsti i lavori di copertura delle vasche di decantazione delle acque. Lavori che sono stati affidati a ditte locali già da alcuni mesi, ma non sono ancora cominciati.