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Cava de’ Tirreni (Sa) – “Continua lo stato d’agitazione dei dipendenti comunali di Cava de’ Tirreni” dice Filomena D’Aniello della Uil Fpl provinciale, riferendosi “all’ennesima giornata di passione per le maestranze” a cui ha fato seguito, nelle scorse ore,  “una riunione tra la Rsu, i sindacati e la parte pubblica”. Spiega: “Su questa vertenza l’attenzione è non solo sul lato economico ma anche sull’aspetto-relazione e sullo scollamento, oramai consolidato, tra l’organizzazione politico-amministrativa e i lavoratori. Dal pèunto di vista economico assistiamo ad una dequalificazione del lavoro del personale che non viene riconosciuto e correttamente compensato per il lavoro svolto e gli obiettivi raggiunti. Dequalificazione anche della macchina comunale, che, ad oggi, non è stata in grado di rispondere concretamente alle richieste legittime di sindacati e lavoratori. L’obiettivo è recuperare le risorse per corrispondere la performance a tutto il personale sia per il 2020 che per il 2021, ha detto.

“Poi c’è l’aspetto emozionale – continua – ossia lo scollamento, la mancanza di dialogo e il clima di insoddisfazione e di preoccupazione che regna tra i dipendenti, che definirei usurati da tale situazione. Vorrei fare appello alla sensibilità e all’attenzione dell’organo politico, dell’organo amministrativo, della segretaria comunale e di tutti i dirigenti affinché si ricrei un tessuto relazione sereno, perché i dipendenti motivati e valorizzati rendano di più”.

Una considerazione speciale è andata al personale di categoria B esecutore e C, che contribuisce a reggere le dinamiche del Comune. “Molto di questo personale non ha fatto un giorno di smart working. Si pensi al messo comunale, agli operatori di sportello, agli assistenti sociali, alla polizia locale; ancor oggi continuano a garantire i servizi e non hanno visto un euro di performance. Molti di questi dipendenti aspettano la produttività per gestire problematiche personali e familiari, anche connesse allo stato di salute. Devono, purtroppo, rimandare. La macchina comunale mi appare troppo spesso ingessata; ogni proposta si ferma in un guado prima di essere realizzata. I dipendenti assegnati al Piano di zona hanno dovuto attendere due mesi prima di avere l’incremento orario su progetto, benché si trattasse di risorse finanziate e per giunta solo fino a giugno scorso. Questo significa carichi di lavoro aumentati, scarso coinvolgimento motivazionale e soprattutto mancanza di progettualità lavorativa, personale e familiare”.

Per quanto riguarda proprio gli operatori sociali, il sindacato ha invitato “a cogliere le opportunità della nuova legge di bilancio per accedere alle risorse strutturali per assumere altri assistenti sociali, liberando risorse”.

Nello specifico: “Sono stati stanziati 487 milioni per il potenziamento dei servizi sociali, di cui 180 a valere sul Fondo Povertà. Mi auguro, pertanto, che seguano azioni concrete perché i lavoratori sono il vero motore del sistema comunale e lo hanno dimostrato pur con le difficoltà. È d’obbligo provvedere a stretto giro alla loro ricompensa economica per il 2020 e il 2021 e alla loro valorizzazione professionale, anche e soprattutto, nel merito dell’attribuzione dei carichi di lavoro e del tipo di lavoro. Chiediamo, pertanto, a nome di tutti i lavoratori, uno sforzo all’amministrazione comunale perché dia un segnale concreto e paghi immediatamente la performance individuale 2020, accelerando le schede di valutazione propedeutiche per quella del 2021”.