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Salerno – Convocato per lunedì 27 luglio il Consiglio Comunale di Salerno per l’approvazione del rendiconto di gestione dell’esercizio 2019. Una data che va oltre ogni termine di legge (entro il 30 aprile tradizionalmente, differito al 30 giugno causa Covid), ed ignora le stesse indicazioni del regolamento di contabilità del Comune per il consigliere comunale di minoranza, Gianpaolo Lambiase che, in una nota, evidenzia come sia la maggioranza che l’opposizione non siano state messe in condi zione di comprendere gli aspetti, le articolazioni, i dettagli della relazione illustrativa e delle documentazioni raccolte in oltre 500 pagine. “Si impedisce di fatto l’attiva partecipazione e la condivisione di uno strumento finanziario dell’Ente di estrema importanza, anche perché, a sei giorni dalla seduta di Consiglio, ancora non è stata messa a disposizione dei Consiglieri la relazione dei Revisori dei Conti” scrive in una nota il rappresentante di “Salerno di Tutti”. Secondo Lambiase, inoltre, al di là delle scelte operate dall’Amministrazione comunale di acquisizione ed allocazione delle risorse finanziarie (molte delle quali contestabili), i problemi sono anche altri.

“Il rendiconto 2019 conferma una gestione fantasiosa  del bilancio dell’Ente, che raggiunge l’equilibrio tra Entrate ed Uscite in base a previsioni di Entrate accertate, poi non riscosse per un totale di parecchi milioni di euro – continua la nota del consigliere – Entrate che appartengono all’Ente, ma non si sono trasformate in incassi concreti, e né si prevede se è quando saranno incamerate”.
 
Secondo Lambiase alcuni  sono crediti “antichi” che sarà impossibile riscuotere. Infine, il consigliere punta l’indice suo rapporto  tra il Comune e le sue Società partecipate, come Salerno Pulita SPA. Il Comune ha un debito verso la Società di circa 25 milioni di euro (sostanzialmente il “compenso” dovuto per un intero anno di attività). Ciò induce la Società a ricorrere ad indebitamento ed esposizione bancaria ed al ritardato pagamento dei contributi per i lavoratori e di imposte all’Erario. “Si ha l’impressione che le Società partecipate e controllate dal Comune fungano da cuscinetto di assorbimento delle difficoltà finanziarie” conclude Gianpaolo Lambiase