- Pubblicità -
Tempo di lettura: 2 minuti

“Nella task force guidata dal manager Colao va indicata una personalità di alto profilo che esprima la specificità del Sud, sia nella programmazione sia nella gestione successiva. Vanno evitati gli errori del passato. Il Piano Sud 2030 sia parte integrante del piano di rilancio nazionale”. 

Lo ha chiesto a Montecitorio, nel corso di un question time al governo, il deputato di Liberi e Uguali, Federico Conte. “Vanno previsti interventi straordinari finanziati dall’Europa per riequilibrare il Paese – continua il deputato -. Una spesa in conto capitale pluriennale, svincolata dalle leggi di Bilancio che si approvano ogni anno. Valga, per il Sud, la metafora delle giraffe dal collo corto di Keynes. Il Mezzogiorno rischia di pagare il prezzo più alto nell’emergenza economica legata al Coronavirus. Il Sud, infatti, avrà una maggiore debolezza rispetto al Centro-Nord nella fase della ripresa, perché sconta la precedente crisi mai del tutto superata. Il rischio di default, secondo un recente rapporto Svimez, è maggiore per le medie e grandi imprese del Mezzogiorno: sui dati di bilancio disponibili si stima una probabilità̀ di uscita dal mercato delle imprese meridionali 4 volte superiore rispetto a quelle del Centro-Nord. Al tavolo degli esperti deve esserci la nuova questione meridionale, che investe anche l’Europa, che deve aggiungere un sesto obiettivo strategico ai cinque indicati dalla Commissione: l’Italia mediterranea”.