Salerno – Era diventato per tutti un esempio di forza tenacia e caparbietà, ma oggi ha concluso la sua battaglia contro una lunga malattia invalidante il presidente dei costruttori salernitani Vincenzo Russo, 56 anni alla guida dell’associazione dei costruttori edili di Salerno, l’Ance Aies, dal 2015. Non nuovo a battaglie durissime come quella di aver dovuto superare il dolore per la perdita del figlio Raffaele scomparso all’età di 16 anni per un linfoma, Vincenzo Russo, già limitato da una forma molto aggressiva e degenerante di SLA, era stato rieletto, per il secondo mandato alla guida dei costruttori nel 2018. Fino a pochi mesi fa, nonostante le difficoltà di movimento e di respirazione ha cercato di essere presente e pur nelle limitazioni della comunicazione, con tutti gli strumenti possibili, è stato sempre pronto a dare suggerimenti, lanciare appelli e sollecitazioni che sono si sono rivelate sempre fondamentali per il mondo dei costruttori e dell’edilizia.
Ma tra le sue tante battaglie, anche l’episodio del 2001, quando si fece diciassette giorni di carcere perché scambiato per omonimia con un camorrista e i circa 50mila euro che incassò come risarcimento per l’ingiusta detenzione li devolse in beneficenza come ricorda una bellissima intervista che rilascioa Gabriele Bojano nel 2018. Alla guida dell’impresa di famiglia con la quale ha realizzato il polo annonario, il mercato ittico, il centro agro-alimentare, il teatro Augusteo e la piscina «Simone Vitale», Russo si accingeva a realizzare la nuova pavimentazione del corso di Salerno, mentre aveva intrapreso una battaglia con il Comune di Salerno per la nascita di box sotterranei su via Roma. Vincenzo lascia la moglie Alessandra, la figlia Angela e raggiunge in cielo l’amatissimo figlio Raffaele.
Sabato alle 10 nella chiesa di San Giuseppe Lavoratore a Salerno i funerali