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Cava de’ Tirreni – La siccità, tanto annunciata, è arrivata ed inizia a produrre i primi effetti. A Cava de’ Tirreni il sindaco ha emesso nelle ultimissime ore una ordinanza con la quale spiega in che modo sarà obbligatorio usare l’acqua potabile ed anche la portata delle sanzioni per gli eventuali trasgressori: “A causa delle scarse precipitazioni atmosferiche nel periodo agosto 2016 a tutt’oggi – spiega Servalli – ed a seguito della segnalazione dell’Ausino, gestore del servizio idrico integrato, dell’imminente avvio del periodo di emergenza idrica, è ravvisata la necessità di provvedere con urgenza all’emissione di un provvedimento cautelativo che vieti l’uso dell’acqua potabile erogata dalla rete di distribuzione per usi diversi da quello civile­domestico o per attività non strettamente necessarie”. L’ordinanza 253 fa divieto assoluto dell’utilizzo dell’acqua potabile erogata dalla rete comunale di distribuzione per usi diversi da quello civile e domestico. Quindi saranno vietate le attività di irrigazione, innaffiamento orti, giardini, prati, riempimenti e lavaggio auto, annaffiamento di corti e piazzali e qualsiasi altro uso diverso dal consumo umano. Il sindaco afferma: “Invito i cittadini ad un senso di maggiore responsabilità nell’interesse pubblico e privato affinché il patrimonio idrico, bene di tutta la cittadinanza, non vada disperso e sprecato inutilmente”. L’ordinanza spinge ad “adottare ogni utile accorgimento finalizzato al risparmio di acqua, riparare prontamente perdite, anche minime, da rubinetti, sciacquoni ed altre apparecchiature di erogazione idrica; utilizzare l’acqua di lavaggio di frutta e verdura per innaffiare le piante; utilizzare l’acqua di cottura della pasta per il primo lavaggio delle stoviglie; preferire una doccia veloce al bagno in vasca; evitare di far scorrere in modo continuo l’acqua durante il lavaggio di denti o la rasatura della barba; utilizzare le lavatrici e lavastoviglie solo a pieno carico”. Le sanzioni: In caso di non ottemperanza si procederà all’applicazione della sanzione amministrativa da 25 a 500 euro”.