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Salerno – Un fine settimana all’insegna della lotta ai veleni provenienti dalle Fonderie Pisano, in  particolare oggi sabato 18 novembre si è tenuta una manifestazione storica che ha visto unite le associazioni e la partecipazione, innanzi ai cancelli della Scuola Giacomo Costa, di un centinaio di  genitori, mamme e papà  della scuola materna elementare Giacomo Costa, della Medaglie D’Oro,  della scuola media Tasso e della scuola elementare di Salvatore Calenda, accompagnati dai loro bambini. Davanti ai cancelli della scuola, per la prima volta tanti genitori preoccupati per la salute dei loro bambini, hanno deciso di scendere in piazza per chiedere l’intervento del sindaco di Salerno per chiedere la tutela del diritto alla salute denunciando pubblicamente che non è tollerabile che quando accompagnano i loro figli a scuola all’interno dei plessi scolastici si insinuano i miasmi nauseabondi creati dalle fonderie. La scuola dovrebbe essere il luogo più sicuro invece anch’essa è coinvolte dall’inquinamento atmosferico che non conosce confini e che si insinua nella vita anche dei bambini, coinvolti ogni giorno dalle polveri e dai miasmi intollerabili e nauseabondi provenienti dalle fonderie Pisano. “In più occasioni – dice uno degli organizzatori, Lorenzo Forte – non ultimo anche nella giornata del 20 ottobre alcuni genitori si recarono a sporgere denuncia  presso i Carabinieri di Fratte allarmati a causa dei miasmi intollerabili facendo temere per la salute dei loro bambini, tale grave situazione si ripete da decenni senza che le istituzioni, facciano nulla per fermare l’emergenza ambientale e sanitaria. Così come riportato nelle relazioni Arpac Regionale, realizzate durante i controlli effettuati nelle fonderie Pisano, nel novembre 2015 e maggio 2016,era stato accertato “un immediato pericolo per la vita e per l’ambiente. Pertanto durante la manifestazione si sono chiesti al Comune atti concreti: un ordinanza di chiusura immediata delle fonderie Pisano, e  a tutte le istituzioni coinvolte si è ribadita la richiesta di fermare questa sorte di guerra non dichiarata e di garantire l’Art. 32 della Costituzione ovvero il Diritto alla Salute della popolazione coinvolta e non tutelata da una politica troppo spesso miope e troppo propensa a far finta di nulla per tutelare interessi che non hanno come obiettivo il bene comune”.