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Eboli (Sa) – Avevano creato una rete di società con contabilità schermata finalizzata a frodare lo Stato non pagando l’Iva con l’emissione di fatture false per l’acquisto di autovetture provenienti dai Paesi Europei e rivendute grazie alla complicità di imprenditori in tutta Italia.
Per questo motivo, l’imprenditore salernitano Gerardo della Polla, titolare della rivendita di autovetture “Autogold di Della Pola Gerardo” con sede a Eboli, è finito al centro delle indagini della Guardia di Finanza di Potenza e della Procura della Repubblica lucana, insieme agli altri imprenditori Antonio Scardigno di Modugno titolare della società “Sentrum Car” e Alessio Giuseppe Cetara titolare della società “Vendita Auto di Cetara”, nell’ambito dell’inchiesta delle Fiamme Gialle sulle fatture false emesse per evadere l’Iva allo Stato nella rivendita di autovetture provenienti dai Paesi Europei.
L’inchiesta è nata a seguito dei controlli effettuati dalle Fiamme Gialle sulla società Car Zentrum facente capo all’imprenditore e socio unico, Franco Valluzzi, di Pietrapertosa in provincia di Potenza, indagato per dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture false per operazioni inesistenti, dichiarazione infedele e altro, e destinatario di una misura cautelare emessa dal Gip di Potenza con annessa misura di divieto di esercitare l’attività professionale o imprenditoriale per 12 mesi.
Indagini che hanno portato la Procura ad emettere un sequestro preventivo per gli imprenditori titolari delle società coinvolte nell’inchiesta, ad emettere un decreto di sequestro preventivo di beni mobili, immobili e disponibilità finanziarie, per un valore di oltre 1,3 milioni di euro cioè circa la somma corrispondente all’imposta evasa dal 2014 al 2017.
Le indagini, partite dalla Car Zetrum srl, si sono estese poi ad altre società, consentendo alle Fiamme Gialle di scoprire che la società lucana si avvaleva di altre società dislocate su tutto il territorio nazionale ed in particolare tra Campania, Puglia e Calabria, che avevano creato una fittizia schermatura contabile destinata ad evadere il pagamento dell’Iva sulla vendita e la commercializzazione delle autovetture provenienti dai Paesi dell’Unione Europea. Società queste, che sono state sottoposte a controlli e sequestro preventivo di bene, mentre i cui titolari sono ora indagati.
Nell’ambito dell’inchiesta della Procura lucana inoltre, i finanzieri hanno dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo, emesso dal tribunale di Potenza, nei confronti dell’imprenditore Bruno Michele Rosario di Potenza, titolare della società ATP srl con sede a Tito, indiziato di aver omesso il versamento delle ritenute dovute, quale sostituto d’imposta, per un valore di oltre 220mila euro.