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Vallo della Lucania – Crisi idrica e non solo: l’estate nel Cilento è sempre più difficile. Infatti da diversi giorni l’intero territorio a sud della provincia di Salerno è interessato da frequenti incendi che stanno bruciando ettari di macchia mediterranea e stanno mettendo in seria difficoltà i residenti.

Ieri numerosi problemi si sono avuti a Prignano Cilento sulla strada provinciale 430 meglio conosciuta come Cilentana. Una coltre di fumo nero ha rallentato il traffico viario con i vigili del fuoco intenti a spegnere un vasto incendio senza l’ausilio dei mezzi aerei: ancora non è stato autorizzato l’utilizzo per la stagione estiva. Ma sempre ieri altri focolai importanti si sono avuti pure tra Marina di Camerota e Palinuro, così come la lunga notte degli incendi ha intrappolato anche il Vallo di Diano e in particolare Teggiano dove a finire in fiamme è stata una vasta area della Pedemontana.

Incendi creati ad arte e che vengono appiccati dalla mano distruttrice dell’uomo. Purtroppo come detto l’intervento dei caschi rossi e dei tanti volontari non riesce a domare fiamme che vengono alimentate dal vento che soffia in questi giorni nel Cilento. Intanto il presidente della Comunità del Parco, Salvatore Iannuzzi, ha preso carta e penna e scritto al direttore generale dell’Area “Governo del territorio, Lavori pubblici, Protezione civile” della Regione Campania. Nella missiva Iannuzzi chiede spiegazioni sul declassamento operato alla centrale Aib della Comunità Montana “Gelbison e Cervati” che sarebbe ora di semplice sala radio senza poter intervenire operativamente e con mezzi adeguati sui luoghi dove si sviluppano i roghi.