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Battipaglia (Sa) – Cosa realmente ha bruciato, sabato e domenica, nella zona industriale di Battipaglia? Le parole di ieri del Governatore Vincenzo De Luca (“le ecoballe non c’entrano niente”) corroborate poche ore dopo dalla ricostruzione dei fatti da parte dell’assessore regionale all’Ambiente Fulvio Bonavitacola (“l’incendio riguarda rifiuti speciali  – non domestici – accumulati nei mesi scorsi”) aprono ulteriori squarci di incertezza in ordine al gravissimo rogo. Parole che, di fatto, smentiscono in maniera clamorosa sia la ricostruzione del sindaco del Comune di Battipaglia Cecilia Francese – tra l’altro massima autorità sanitaria sul territorio di competenza – che la Protezione Civile di Battipaglia ancora ieri impegnata in zona. Associazione che, nel bollettino di aggiornamento di lunedì, rendeva noto: “Le squadre dei Vigili del fuoco sono ancora sul posto e stanno continuando a raffreddare la zona, in contemporanea si sta procedendo con il coprire le ecoballe con la sabbia fino alla bonifica completa della zona. Sul posto presente anche l’ARPAC che da sabato pomeriggio sta monitorando la situazione e la qualità dell’aria, a tutela di tutti gli operatori antincendio occupati nello spegnimento, degli operatori delle forze dell’ordine, e di tutti i cittadini battipagliesi e dei Comuni limitrofi”.

Qualche ora prima il sindaco annunciava: “L’incendio nella nostra area industriale, su cui, per altro, insisteva già una ordinanza sindacale di rimozione, una comunicazione alla magistratura per inottemperanza, un diniego di proroga da parte dei nostri uffici, getta un’ombra sinistra e allarmante sulla gestione dei rifiuti nella nostra area. Già due mesi fa avevamo esposto denuncia penale nei confronti della New Regeneral Plast a cui si aggiunge una seconda per disastro ambientale. Incendi, sulla cui natura dolosa non crediamo possano esserci dubbi, che si susseguono e potrebbero essere la manifestazione di una ‘guerra’ per il controllo dei rifiuti ed in particolare lo smaltimento delle ecoballe che rappresentano un affare di milioni di euro, sul quale potrebbero essersi scatenati appetiti non sempre leciti. Di fatto assistiamo ad operazioni di compravendita di terreni, a società che ci sono e poi scompaiono. Per questo sollecitiamo ancora una volta la Magistratura ad intervenire. Tutto lecito? Più volte ed in ogni sede abbiamo espresso le nostre preoccupazioni. Ora alla luce di quanto successo sabato riteniamo, e ci rivolgiamo ai rappresentanti istituzionali di questa area, e comunque ne faremo oggetto di una lettera ai presidenti della Camera e del Senato ed ai capigruppo parlamentari, perché il Parlamento apra una vera e propria attività di inchiesta sulla partita dei rifiuti nella nostra area, perché non diventi una nuova ‘terra dei fuochi’”.

Intanto i cittadini di Battipaglia, mercoledì, protesteranno in strada. Alle ore 18, in concomitanza con la celebrazione del Consiglio comunale, in diverse centinaia (se non migliaia) si ritroveranno davanti al municipio in piazza Aldo Moro. Vorranno innanzitutto conoscere la natura dei rifiuti inceneriti.