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Salerno – Impressionante. La fila di negozi in vendita, attività proposte in fitto o dismesse non trova soluzione di continuità. In un paio di chilometri, in pieno centro, Salerno assiste – impotente – alla silenziosa dissoluzione del proprio tessuto commerciale.

Impressionante. Si contano a decine e decine i negozi chiusi che non riapriranno nelle vie Nizza, Cacciatore, Diaz, Volpe, Mercanti, Da Procida, Masuccio Salernitano, Portanova e nelle strade e piazze limitrofe.

Alimentari a parte, l’impressione è che anche chi resiste lo fa senza logica imprenditoriale. Nella migliore delle ipotesi il negozio è di proprietà e si riesce, forse, ad ammortizzare i costi.

Dal punto di vista commerciale, Salerno vive la fase peggiore della sua storia. Ogni cartello di vendita cela un investimento che non rientrerà più; ha il valore dei soldi bruciati sull’altare di una crisi economica senza precedenti.

Tra chi ancora riesce ad alzare la saracinesca, Caravano in via Nizza espone un cartello-appello che spinge a comprare nei negozi di vicinato. Prima che il covid uccida anche quelli sopravvissuti.