- Pubblicità -
Tempo di lettura: < 1 minuto

Salerno – Via Cacciatore, via Fratelli del Mastro: siamo nella centrale zona ricompresa tra lo stadio Vestuti e la Cittadella giudiziaria eppure, per incuria ed immondizia, sembra di essere nelle periferie più dimenticate di qualche sperduta città del sud del mondo. Va detto che le responsabilità di uno scempio, divenuto tanto ordinario da non essere quasi più percepito come tale, sono di tutti: dell’organo di indirizzo politico del Comune la cui azione di controllo sui risultati del settore-ambiente (la città pulita) appare pressoché inesistente e – singolarmente – dei salernitani autori di tali abbandoni. Più strutturalmente il quadrante, che ha visto conferitasi rinnovata centralità dall’attivazione della Cittadella e dalla prossima (?) apertura del Tricerone Est con conseguente ridisegno dei flussi veicolari, meriterebbe ben altra attenzione: i marciapiedi, le (ex)alberature, le appena percettibili strisce pedonali e l'(ex)asfalto ricordano la città di trent’anni fa. Complessivamente l’impressione è che Salerno venga narrata per ciò che – metafisicamente – si vorrebbe che fosse. Ma che non è mai stata.