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Salerno – Se due forze dalla simile intensità si sommano, la strada verso il ‘disastro’ è ben tracciata.

Di una tra le ‘tempeste perfette’ a Salerno v’è ampia traccia sulla Lungoirno. Lì appare chiaro che la forza dell’incuria (del Comune) fa da effetto moltiplicatore a quella del vandalismo e della ‘spoliazione’ (del privato).

A parte sporadiche opere di ripristino dell’asfalto sul manto stradale, non v’è memoria di manutenzione ordinaria. Che se non effettuata laddove mensilmente i vandali producono danni, nel corso degli anni determina la necessità di un’opera di recupero straordinaria.

Oggi lo scenario è questo: muretti crollati anni fa e mai ripristinati, centinaia di lastroni di pietra asportati (furto?), punti-luce divelti da qualche lustro…

Capitolo a parte riguarda la salvaguardia delle specie arboree. Negli anni molti alberi sono stati abbattuti dalla furia degli elementi e mai sostituiti. Su alcuni di quelli superstiti, invece, lo scorso anno si  procedette, nel periodo della potatura, con la tecnica della ‘capitozzatura’.