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Salerno – Giuseppe Lima, il 50enne di Pagani accusato di avere ucciso a suon di botte nel marzo del 2015 la compagna Patrizia Attruia, 46enne originaria di Scafati, nel corso dell’udienza preliminare ha chiesto al Gup Zambrano il rito abbreviato. Sulla richiesta il giudice per le udienze preliminari si pronuncerà il prossimo 1 febbraio. L’omicidio avvenne nell’abitazione di Ravello in cui Lima e Attruia erano ospiti di Vincenza Di Pino che per concorso nell’omicidio è già stata condannata in primo grado a 23 anni di carcere. Inizialmente si era ritenuto che avesse commesso il delitto da sola e che Lima l’avesse soltanto aiutata a nascondere il cadavere nella cassapanca, poi il prosieguo delle indagini e le argomentazioni portate dai difensori della donna nel corso del  processo in Corte d’Assise hanno mutato il quadro indiziario e dallo scorso gennaio il cinquantenne è finito in carcere in custodia cautelare.  Agli atti del processo a carico di Lima vi sarà anche la sentenza che ha condannato Vincenza Di Pino, contro la quale i difensori Marcello Giani e Stefania Forlani hanno già presentato appello sostenendo che la donna sarebbe stata al più testimone muto dell’omicidio, “vittima terrorizzata da quanto accadeva, senza essere protagonista della vicenda”.