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Colliano (Sa) – È stato assolto “per non aver commesso il fatto e perché il fatto non costituisce reato”, un pastore di 68 anni di Colliano, accusato di aver realizzato abusivamente un rifugio per il ricovero di animali nell’area naturale protetta dei Monti Eremita Marzano della riserva regionale, sito tra i comuni di Colliano e Laviano.  

A stabilirlo è stato il giudice della seconda sezione penale del tribunale di Salerno, Paolo Valiante, che ha assolto il pastore difeso dall’avvocato Michele Cuozzo.  

Era settembre del 2013 quando i carabinieri e i carabinieri forestali Colliano, a seguito di un blitz volto al contrasto dei reati ambientali nei boschi della riserva naturale protetta dei Monti Eremita-Marzano, scoprirono ai confini tra i comuni di Colliano e Valva, la presenza di una baracca in legno e zinco e di una roulotte collocate abusivamente, utilizzate come ricovero per il rifugio degli animali, su un terreno demaniale sito in area sottoposta a vincolo ambientale e paesaggistico Sic, Zps e Rete Natura 2000 della riserva naturale regionale protetta dei Monti Eremita-Marzano.  

Gregge di animali di proprietà di un pastore del posto che fu denunciato alla Procura della Repubblica di Salerno, finendo in un’aula di giustizia con le accuse di costruzione di opere con abuso edilizio effettuate in area protetta sottoposta a vincolo paesaggistico ed ambientale, alterazione delle bellezze ambientali di località soggette alla protezione dell’Autorità, assenza di autorizzazioni e permessi a costruire in area sismica rilasciati dallo sportello regionale e occupazione di suoli pubblici di proprietà dei Comuni di Laviano e Colliano con realizzazione di opere ai fini di trarne profitto, oltre al sequestro della struttura affidata in custodia all’imputato stesso.  

Accuse, queste, per le quali il Pubblico Ministero ieri ha chiesto per il pastore dell’Alto Sele, una condanna a due mesi di reclusione e il pagamento di una sanzione di oltre 12mila euro.  

Richiesta di condanna a cui si è opposto il legale difensore dell’allevatore, l’avvocato Michele Cuozzo, che in fase dibattimentale ha chiesto ed ottenuto dal giudice, l’assoluzione in formula piena dell’imputato e il dissequestro con restituzione al 68enne, della struttura in legno e della roulotte.