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Salerno  – La salvezza della Salernitana è anche il capolavoro di Walter Sabatini. Il direttore sportivo granata ha espresso tutta la sua soddisfazione ai microfoni di Dazn confidando che senza questo obiettivo avrebbe potuto smettere:  

Primo posto – “Questo è al primo posto tra i capolavori realizzati in carriera. Era un’utopia pensare alla salvezza partendo da dove eravamo. E’ la miglior cosa fatta in carriera e anche un’impresa che mi sprona a farmi continuare. Se non fosse successo mi sarei messo pesantemente in discussione come faccio sempre. Mentre stava maturando il ko con l’Udinese stavo già andando in crisi per pensare a cosa avrei fatto dopo, subito dopo il fischio finale. Per fortuna poi il Venezia ha fatto una partita seria, convinta, e ci ha tenuto in quota. E quindi ho fatto tramontare il pensiero di smettere”. 

Percentuale – “Ho capito che avremmo potuto salvarci vedendo i cambiamenti consistenti della squadra. Quando ho visto che i giocatori si esprimevano al massimo al campo di allenamento e che si stava formando un grande gruppo dal punto di vista psicologico. Quando ho visto quel lavoro costante dell’allenatore ho cominciato a credere che il 7% potesse diventare il 100% come è diventato stasera. Questo è un omaggio per la città di Salerno, per la gente di questa città e per il presidente”. 

Vita – “Il calcio è vita per me, la mia capacità di espressione nella vita è legata al calcio. Sono un uomo che si trattiene molto, il calcio per me è una forma artistica di espressione”

Futuro – “Auspico che Nicola rimanga l’allenatore della Salernitana perché non solo lo merita, ma è un allenatore su cui bisogna puntare per compiere un grande percorso. Io parlerò nei prossimi giorni col presidente per capire se ci sono i presupposti”. 

Scaramanzia – “Non sono un uomo scaramantico, sono un uomo che crede nelle cose e nei comportamenti. Sono sempre al campo per verificare se ci siano smottamenti da parte del gruppo o da parte dei singoli. Credo a questo”. 

Dedica – “Non voglio essere banale ma dedico tutto a mio figlio e mia moglie. Ci sono tante persone che meritano una dedica in questo momento, persone silenziose che non hanno mai perso la fede in quello che ho fatto. Ci sono state anche tante persone che mi hanno definito pazzo quando ho accettato questa sfida, dicendo che sarei andato a retrocedere. E proprio in virtù di queste persone ho scelto di venire a Salerno”