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Chiede al governo nazionale impegni seri, di passare dai proclami ai fatti, in merito all’emergenza sbarchi ed accoglienza dei migranti, la presidente della commissione Politiche sociali del comune di Salerno, Barbara Figliolia che ha sposato il grido d’allarme dell’amministrazione comunale di Salerno, sulle difficoltà a gestire l’accoglienza. In una nota la Figliolia, ricordando l’approdo due giorni fa della nave ong Sea Eye 4, che ha portato in salvo 114 migranti, ha evidenziato che si tratta  dell’ennesimo sbarco (il numero 30) in pochi mesi per il Porto di Salerno che mette seriamente in difficoltà anche un’amministrazione comunale efficiente validamente supportata dall’azione della Prefettura e della Questura, come peraltro giustamente denunciato dall’assessore Paola De Roberto.

Di fronte all’emergenza, peraltro prevedibile, determinata dall’intensificarsi di fenomeni di immigrazione selvaggia che coinvolgono in larga misura anche minori, è allora necessario prendere le distanze dal leitmotiv della “città dell’accoglienza” sottolineando che gli sbarchi dell’ultimo periodo hanno determinato non solo la saturazione dei centri di raccolta ma rischiano di compromettere seriamente l’equilibrio della città riversando sul territorio le conseguenze di una politica dell’accoglienza sbagliata e superficiale che scarica sul Comune oneri e costi di gestione di una situazione emergenziale destinata ad avere risvolti preoccupanti anche a livello sociale – scrive la Figliolia. Ora non si tratta di essere di destra o di sinistra, ma semplicemente persone di buon senso, per dire in modo realistico che non è possibile accogliere tutti, dal momento che gli arrivi in Italia sono quadruplicati e ormai fuori controllo. Che le amministrazioni non possono essere lasciate da sole nella gestione del fenomeno, altrimenti la situazione, nonostante gli sforzi encomiabili sostenuti dal Comune di Salerno, rischia di diventare esplosiva”.

Di qui l’appello al Governo nazionale ad intervenire  con fatti concreti e   non dimenticando che è d’obbligo conciliare la difesa della dignità umana e l’attuazione dei principi di solidarietà con la necessità di garantire equilibrio, stabilità sociale e compatibilità delle risorse finanziare.

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