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Scafati (Sa) – Diverse organizzazioni familiari in cui le mamme utilizzavano anche i figli di età minore per lo spaccio di droga con un fatturato che si aggirava su un milione di euro e che arrivava a registrare anche cento cessioni al giorno. A Scafati la droga arrivava da due mercati, attraverso gruppi: quello napoletano (dal clan Annunziata Aquino di Boscoreale) e dall’Olanda come dimostrato anche da un sequestro avvenuto in Germania, ad opera della polizia tedesca.

Tutte e 34 le persone raggiunte oggi dall’ordinanza di custodia cautelare (per 23 in carcere, ai domiciliari gli altri, due sono ancora ricercati), grazie all’inchiesta della Procura di Salerno, sono accusate a vario titolo di gestire questa attività di spaccio che interessava Scafati e che riguarda un periodo tra il 2015 e 2016. Le indagini sono partite dall’omicidio  di Armando Faucitano, ucciso il 26 aprile del 2015 e dall’attentato nei confronti del bar My Love, nel 2016. Tre degli arrestati sono coinvolti, direttamente o indirettamente, negli episodi. 

Qui i dettagli dell’operazione. 

Nel video l’intervista al procuratore Giuseppe Borrelli