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Contursi Terme (Sa) – “E’ l’ennesimo strumento calato sul territorio, peraltro utile a intercettare i flussi della prossima programmazione. Facciamo, però, che non sia un’occasione persa” dice Franco Alfieri, ex consigliere all’agricoltura del Governatore Vincenzo De Luca e oggi sindaco del Comune di Capaccio Paestum, sulla cui linea di confine con Eboli sfocia il fiume Sele (foto). Parla dopo che il Presidente del Consiglio regionale Rosa D’Amelio, il presidente della Commissione bilancio regionale Franco Picarone e Antonio Briscione, presidente dell’Ente Riserve Naturali Foce Sele Tanagro e Monti Eremita Marzano (soggetto attuatore) avevano illustrato l’avvio delle attività per la sottoscrizione del Contratto di Fiume Sele-Tanagro-Calore in attuazione delle legge regionale numero 5 del 6 maggio 2019. Contratto di Fiume inclusivo di ben 40 Comuni tra le province di Salerno (la gran parte) e Avellino. Alfieri introduce gli interventi dei sindaci al termine dei quali avrebbe preso la parola il vice presidente di giunta regionale e assessore all’Ambiente, Fulvio Bonavitacola (qui l’articolo di approfondimento). Alfieri dice: “A foce Sele abbiamo il problema dell’inquinamento da agricoltura e da reflui della zootecnia, 90mila capi bufalini che sono una eccellenza della Campania. Va però detto che non siamo ai livelli del Sarno”.

Paolo Imparato, sindaco del Comune di Padula, ricorda il compianto collega di Polla, Rocco Giuliano e smorza gli entusiasmi: “Temo che questo strumento potrà rappresentare un vincolo per il territorio piuttosto che una opportunità di sviluppo. Serve semplificazione e sburocratizzazione: oggi se coltivi un orto familiare non hai possibilità di attingere dal fiume l’acqua necessaria ad irrigare. Nel Tanagro abbiamo la presenza di arbusti da quasi trent’anni: non abbiamo il problema dell’inquinamento (il Tanagro immette nel Sele acqua pulita) ma, quindi, di sicurezza. Con le varie strozzature, una è quella di Polla, spesso il fiume esonda e i territori del Vallo di Diano si allagano”.

Gelsomino Centanni, sindaco di Calabritto: “L’applicazione del Contratto di Fiume esige trasparenza e uguale trattamento alle diverse zone. Il Sele nasce da noi: la depurazione deve iniziare da lì per iniziare a garantire un’acqua ottima alla foce, a Paestum”.