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Salerno – È polemica aperta a Salerno sulla morte del clochard tra la consigliera comunale Paola De Roberto, da sempre attenta alle politiche sociali e che ha annunciato l’apertura di un centro di accoglienza per affrontare l’emergenza freddo, e Rossano Braca Presidente di Venite Libenter OdV che , nei giorni precedenti la morte del senzatetto, aveva sollecitato il Comune di Salerno ad individuare una struttura per l’accoglienza dei senza fissa dimora.

Non volevo tornare sulla vicenda ma sono costretto dalle dichiarazioni della consigliera comunale Paola De Roberto, che si scaglia contro coloro che avrebbero diffuso fake news e definito “clochard” il povero ragazzo morto venerdì a Salerno – ha dichiarato BracaEssendo stato tra i primi a diffondere la notizia ho precisato che non si conoscevano le cause della morte in quanto era gravemente malato ma ad una persona gravemente malata il freddo quasi a zero gradi non credo sia di giovamento. L’ho definito clochard senza accezioni dispregiative ma semplicemente perché è uno dei termini comunemente usati per indicare chi è senza fissa dimora. Il fatto che dormisse presso un dormitorio missionario che ospita i senza fissa dimora forse dimostra che ho ragione e purtroppo non ne modifica lo status. Ho detto che è morto per abbandono perché da settimane insieme ad altri organi istituzionali stavamo cercando una sistemazione di accoglienza che gli permettesse di curarsi nell’arco delle 24 ore. Interpellata la Curia ha risposto di non poter fare fronte alle spese per un’accoglienza in una comunità sempre gestita da una associazione di volontariato cattolico che richiedeva un contributo di 20 euro al giorno”.

In un lungo post sul suo profilo Facebook, Braca ripercorre la questione ricordando che lo scorso mercoledì aveva contattato le assistenti sociali del comune di Salerno come cittadino per chiedere quali misure stessero ipotizzando per le persone bisognose in strada. Come ricorda Braca, le funzionarie, dopo aver chiamato la consigliera De Roberto, avrebbero riferito che l’unica misura messa in campo era il pagamento di qualche notte in B&B.

Alla mia richiesta di quale fosse la procedura per ottenere questo beneficio mi hanno risposto che non c’era niente di ufficiale ma bisognava contattare sempre la consigliera che attraverso una “rete di sue conoscenze” avrebbe valutato e provveduto. All’incontro eravamo almeno in 4, oltre me altre persone e funzionari dei quali spero non voglia mettere in dubbio la sincerità. – aggiunge Braca- Ora questa consigliera che ha dato prova di grandi capacità manageriali nella progettazione degli “orti urbani” perché non si dedica ad essi e lascia i servizi sociali a chi ne ha reali competenze e capacità ?
Dopo un lungo silenzio e dopo due morti, solo oggi comunica che esiste un fantastico progetto insieme alla Curia per creare un luogo di accoglienza. Mercoledì interpellata dalle sue assistenti sociali non ne aveva fatto il minimo accenno. Chi segue il mio profilo sa che sono giorni (da dicembre) che stiamo sollecitando il comune attraverso appelli sui social, giornali e tv ma solo oggi viene fuori la notizia, mentre stiamo ancora aspettando la realizzazione del “Polo della Solidarietà” annunciato da più di un anno”. Braca non risparmia critiche pesanti al funzionamento di questo “tavolo di concertazione” che, dal suo punto di vista, serve solo a giustificare scelte ed elargizioni economiche che poi di fatto avverrebbero al fuori.