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Salerno – “Se proprio le nuove funzioni dell’ex Palazzo di Giustizia debbono essere decise fuori e senza il coinvolgimento del Consiglio Comunale, che si ascoltino tutti i cittadini e le associazioni interessati ad apportare il proprio contributo di idee”.

Sembra essere questo, in sintesi, il pensiero di gruppi, comitati e associazioni sottoscrittori di un documento unitario.

Deep-Democrazia e Partecipazione, Italia Nostra, Ali per la Città, Comitato Centro Storico Alto, Comitato civico ‘Salviamo Piazza Alario’, Figli delle Chiancarelle, Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta, Italia Nostra Salerno, M.G.A.- Mobilitazione Generale degli Avvocati e Rete dei Giovani per Salerno affermano quanto di seguito riportato.

“Da alcuni mesi vengono avviate iniziative in merito alla destinazione d’uso del Tribunale di Salerno, palazzo edificato nel 1934 e di grande valore storico e archiettoninico (…). L’importanza del palazzo richiede che la sua destinazione venga valutata in tutti i suoi aspetti nel corso di una assemblea pubblica che coinvolga e dia voce alle proposte dell’associazionismo civico.

Mentre in molte città italiane si discute del riuso in chiave di sviluppo culturale e sociale dei beni pubblici e altri palazzi analoghi sono stati riutilizzati a beneficio della collettività, a Salerno assistiamo da anni a una dissennata cessioni dei beni comuni oggetto di privati speculazioni edilizie, come l’omologo Palazzo delle Poste oggi condominio di lusso, l’ex Marzotto, il palazzo di via Rafastia che ha ospitato gli uffici della Procura della Repubblica. Tutto senza che i cittadini vengano mai coinvolti nelle scelte che li riguardano e ignorando appelli e petizioni, ricorsi alle Autorità giudiziarie. Tutto senza alcun rispetto degli obblighi statutari del Comune che prevedono numerosi istituti di partecipazione: dai referendum alle consulte.

Le associazioni salernitane non intendono assistere passivamente e chiedono che abbia fine il metodo con cui queste proposte vengono costruite. Non accetteremo più che scelte cruciali per il benessere della collettività vengano affrontate da una sola parte politica in sedi istituzionali che rappresentano l’intera città”.