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Caserta – Sostenitori e candidati di Potere al Popolo si sono dati appuntamento all’Hotel Europa di via Roma, a Caserta, per presentare i propri candidati e per discutere dei punti fondamentali del programma elettorale. Tra questi, è imprescindibile per la lista comunista procedere all’abolizione del Jobs Act e della riforma Fornero. In materia di lavoro, Potere al Popolo vuole: ripristinare l’articolo 18 ed estenderlo a tutte le imprese, abolire le forme contrattuali che hanno portato a un precariato diffuso e dilagante, ridurre l’orario di lavoro a parità di retribuzione, regole certe in materia di sicurezza, penalizzare chi delocalizza, contrastare il lavoro nero e riaffermare il ruolo determinante dello Stato nella politica industriale e nelle attività produttive. Questo, in sintesi, il manifesto della lista sul lavoro che definiscono ‘il primo diritto’.

Da 25 anni a questa parte il lavoro è oggetto di massacro sociale”, ha dichiarato Luca De Rosa, ingegnere informatico del centro di ricerca Sadas di Casalnuovo e candidato capolista alla Camera nel collegio plurinominale di Caserta e provincia. “Le riforme che si sono susseguite, dal governo Dini in poi, hanno sancito l’arretramento delle condizioni di lavoro, anche a livello salariale. Ma l’aspetto più preoccupante è quello della sicurezza. Ogni anno i morti sul lavoro sono 1400 ma pare non vi sia un reale interesse a contrastare il fenomeno che riguarda le condizioni di sicurezza del lavoro nel suo complesso”.

Se, invece, spostiamo l’attenzione sui livelli retributivi – continua il candidato di Potere al Popolo – salari di circa 400 euro al mese sembrano essere la normalità in un contesto sociale con 11 milioni di italiani che vivono sulla soglia di povertà. Questo è il risultato di una battaglia, che da 25 anni, i ricchi portano avanti contro i poveri. Lo smantellamento dello stato sociale è avvenuto attraverso istituzioni quali l’Unione Europea, a partire da Maastricht fino alla legge Fornero che, di fatto, ha distrutto il sistema pensionistico italiano”.

La battaglia per il diritto al lavoro e contro lo sfruttamento è al centro del nostro programma – conclude De Rosa. Chi oggi vota per Potere al Popolo è felice di farlo perché ritrova nelle nostre idee la voglia di recuperare un sistema di valori che in tutti questi anni è stato volutamente accantonato”.

Presenti all’incontro anche Giovanni Giovine, operaio della Leonardo-Alenia e candidato alla Camera nel collegio Campania 2, Domenico Quintavalle, lavoratore della logistica, e Rosa Maria Clemente, candidata alla Camera nel collegio uninominale di Caserta, insieme ai candidati delle liste proporzionali nei collegi di Terra di Lavoro e a tanti militanti di fede comunista.

Le conclusioni sono state affidate a Giorgio Cremaschi, candidato alla Camera nel collegio di Napoli Nord. Cremaschi ha parlato di sfruttamento, dal caporalato degli interinali alle storture del Jobs Act, di ricchi, quell’1% di italiani che possiede l’84% della ricchezza del Paese, di Stato, che dovrebbe tornare ad intervenire nell’economia al fine di ripristinare il diritto minimo al lavoro ed arginare lo sfruttamento dello stesso da parte delle multinazionali. “Voglio usare queste tre parole che ormai in Italia sembrano essere impronunciabili”, ha concluso Cremaschi.