- Pubblicità -
Tempo di lettura: 4 minuti

Avellino – «Ricostruire la sinistra e le basi di uno schieramento progressista che possa concorrere al Governo del Paese. Siamo gli unici ad avere un programma nettamente alternativo alla destra, gli unici a poter dare la garanzia che i nostri voti non si mischieranno con quelli di Berlusconi e di Salvini». Alfredo D’Attorre, di Articolo Uno-Mdp, ieri ad Avellino ha inaugurato la sede elettorale di LeU alla presenza dei candidati: Anna Maria Pascale in corsa per la Camera per il collegio cittadino, Antonio Caggiano, schierato nel collegio Ariano, Alfredo Cucciniello nell’uninominale del Senato, Ida Iasi nel listino della Camera e Rosa Scafuro, capolista al Senato, Giancarlo Giordano, capolista alla Camera.

Per D’Attorre «il voto per il Pd rischia di essere diretto al Governo Renzi-Berlusconi, il Movimento 5 Stelle sembra essere risucchiato su posizioni leghiste. Solo se ci sarà una sinistra forte, di Governo, che mette al centro la dignità del lavoro, la sanità pubblica, il valore della scuola, dell’università, un sistema pensionistico più equo, possiamo cambiare l’equilibrio politico del Paese. Ci può essere un centrosinistra che con la sua autonomia sfida gli interlocutori alternativi alla destra per costruire convergenze programmatiche. Non vogliamo metterci in un angolo, in un ghetto, vogliamo impegnare i nostri voti per costruire una prospettiva di cambiamento vero per questo paese. Siamo gli unici a dire chiaro e tondo che il Jobs act va abolito e reintrodotto l’articolo 18. Siamo quelli che dicono basta alla privatizzazione della sanità: la salute deve tornare ad essere un diritto di tutti come dice la Costituzione. Siamo quelli che dicono no alla flat tax e ai bonus uguali per tutti. Per quanto riguarda il fisco chi ha di più deve dare di più e bisogna alleggerire la pressione fiscale sulle piccole imprese, le famiglie, sui redditi medi. Abbiamo un programma che mette al centro il lavoro e gli investimenti pubblici e che vuole segnare una chiara rottura e novità rispetto alle scelte sbagliate degli ultimi anni».

D’Attorre parlamentare uscente bacchetta Di Maio: «Avendo difeso la Costituzione repubblicana dovrebbe evitare di fare errori di analfabetismo costituzionale. La nostra Carta non prevede candidati premier, ci sono i leader dei partiti ma il Presidente del Consiglio viene nominato dal Presidente della Repubblica sulla base dei risultati delle elezioni». Apre comunque uno spiraglio al M5s «non avrà da solo i voti a fare il governo. Se la sinistra sarà forte costringeremo il M5s a sciogliere alcune ambiguità e guardare a sinistra».

Alberta De Simone di Mdp Articolo punta il dito contro De Mita, «alleato con il pd dopo che nel 2008 lo zio Ciriaco aveva sbattuto la porta e aveva lasciato il partito. Ma in Alta Irpinia si è preferita addirittura una candidatura civetta. Rispetto a questa débacle siamo noi la novità. La politica è un passaggio, vorrei una legge, e non una regola, inserita in uno statuto di partito, per limitare a due i mandati parlamentari». Caggiano si rifà alla canzone de “Lo Stato sociale”, la band arrivata seconda al festival di Sanremo: «“Una vita in vacanza. Una vecchia che balla Niente nuovo che avanza. Ma tutta la banda che suona e che canta”. Descrive bene la situazione politica attuale qui in Irpinia. Noi vogliamo scuotere le coscienze andando a parlare direttamente con le persone, nelle case». E poi pure lui contro De Mita: «Invito il nipote e gli altri candidati ad un pubblico confronto. E’ ora di dire con chiarezza chi ci ha messo in questa situazione, chi ha gestito la ricostruzione che ha portato allo sfacelo. E’ una monarchia assoluta che dura da 50 anni». Scafuro ha continuato: «In questa provincia abbiamo visto susseguirsi orrori ed errori. Noi ci batteremo per una svolta».