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Comprendiamo bene lo stato in cui versa la viabilità provinciale del comparto fortorino. Giuste e sacrosante sono pertanto le rivendicazioni dei cittadini locali. Strumentale ed un po’ farsesco il costume da «capipopolo» indossato alla bisogna da consumati dinosauri della politica locale. È risaputo che la Provincia sia appena venuta fuori dalla fase commissariale che avrebbe dovuto portare alla sua soppressione. Si è quindi da subito lavorato alacremente per utilizzare, nel più breve tempo possibile, i fondi aggiuntivi sulla viabilità messi a disposizione dal Governo questa estate al fine di renderli esecutivi con l’approvazione del bilancio, avvenuta solo pochi giorni prima di Natale.

Gli uffici provinciali hanno lavorato anche gli ultimi giorni dell’anno per chiudere tutte le procedure di intervento entro il 31 dicembre e procedere agli affidi nelle prime settimane del 2018. Al comparto fortorino sono stati consegnati lavori per oltre 500mila euro. Altri ne seguiranno a breve. É anche evidente che, per effettuare materialmente gli interventi in argomento, occorra qualche giornata di sole. Nel caso specifico, le opere riguardano principalmente i territori di Montefalcone, Ginestra e Castelfranco in Miscano.

Si tratta di opere sufficienti? No. Ne siamo consapevoli. Ecco perché alle manutenzioni straordinarie da eseguire nell’immediato, sono stati affiancati e programmati interventi infrastrutturali di portata storica per condurre finalmente fuori dal loro ancestrale isolamento queste terre. È noto che del 2º lotto della Fortorina sia stato pubblicato il bando di gara qualche settimana fa. La galleria di Casone Cocca è stata finanziata nell’ultime CIPE dell’anno, mentre di un’altra importantissima arteria, il raccordo Foiano-Montefalcone, è sul tavolo del ministero e si attende il finanziamento esecutivo.

Tuttavia, siamo in periodo pre-elettorale ed all’esercizio della politica ragionata subentra quella urlata, comme d’abitude! È bene ricordare, anzitutto a noi stessi, come l’Ente Provincia sia per prima cosa «l’assemblea dei sindaci», luogo istituzionale deputato alla programmazione ed approvazione anche degli interventi delle opere viarie. Duole dover constatare come importanti sindaci del Fortore, da decenni alla guida delle proprie Comunità, siano perennemente assenti nella fase della proposta e della deliberazione (di taluni nemmeno si conosce la faccia nelle sedi della Rocca), salvo poi ergersi a paladini dell’interesse collettivo, secondo un consueto stile «ceppaloniano» duro a morire in queste zone, quando si avvicina la campagna elettorale e le aspirazioni del «padre nobile» (e di cotanta famiglia!) pretendono di ottenere soddisfazione…

Abbiamo aguzzato gli occhi nel leggere le dichiarazioni del Sindaco di Montefalcone di Val Fortore il quale, pur professando strenua vicinanza ai propri cittadini, diserta costantemente ogni seduta dell’assemblea dei Sindaci della Provincia, organo che approva gli interventi di cui lamenta la consistenza! Fosse stato per lui, nemmeno un euro sarebbe stato destinato alla viabilità locale, né sarebbe stato riconosciuto il «debito fuori bilancio» generato per garantire il transito da Montefalcone verso Benevento, allorquando, interrotto da una frana, fu ripristinato in pochi giorni.

Paradossali e fuori luogo ci appaiono anche le affermazioni del sindaco di Ginestra degli Schiavoni, nonché presidente della Comunità Montana che, nel dimenticare il proprio ruolo istituzionale, dimentica altresì, o fa finta, come il proprio Comune sia destinatario di un intervento sulla viabilità provinciale, verso la 90 bis, da circa 300.000 euro. Anche lui, nel condividere le giuste rivendicazioni della popolazione locale (rivendicazioni che acquisiamo e facciamo nostre) riesce a soprassedere sullo stato pietoso in cui versa la propria viabilità comunale, nonostante sia navigato amministratore di quel borgo da quasi un trentennio.

PD Alto Sannio