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La gente dell’Alto Tammaro sannita e molisano è tornata in strada. Trattori, parlamentari, fasce tricolori e semplici cittadini in marcia per dire no all’impianto di Compostaggio. 
Come accadde nel 2007 con la “marcia su Benevento” contro la decisione del Commissariato rifiuti di istituire una mega discarica nei pressi di Morcone, così i cittadini di Morcone, Sassinoro, ma anche di numerosi centri della vicina Regione Molise, sono tornati in strada per dire un “no” secco, “senza se e senza ma” all’insediamento di un mega impianto di compostaggio nella cittadina di Sassinoro presso un’area industriale. L’impianto che un privato vuole insediare in zona con l’avallo della struttura tecnica della Regione Campania, ma con l’ostilità di tutte le Istituzioni locali sannite (Provincia, Comunità Montana, Comuni a partire da Sassinoro) ha scatenato la mobilitazione generale.
 
Dopo la discesa in campo dell’Arcivescovo metropolita di Benevento mons. Felice Accrocca, che è venuto a celebrare Messa, proprio nella zona dell’impianto, un gruppo di mamme, dopo aver manifestato nella mattinata di ieri, venerdì davanti alla Rocca dei Rettori si è ritrovata davanti alla sede dove dovrebbe sorgere l’impianto e con loro cittadini di tutte le età e di provenienza da entrambi i lati del Tammaro. Anni addietro la clamorosa protesta fu capace di bloccare l’aggressione al territorio; oggi i manifestanti sperano di ripetere quel successo. Sulla Statale 87 da Benevento a Campobasso – Isernia  ai piedi dell’abitato di Sassinoro si sono ritrovati in tanti chi in macchina chi a piedi.  
 
Erano in molti , circa 400 che hanno marciato  per dire no all’impianto e protestare contro l’insediamento per la lavorazione della frazione umida dell’immondizia. Rumorosa ma composta  la protesta dei cittadini che vogliono salvaguardare il proprio paese e il futuro e i loro figli. La protesta si è suddivisa in due parti: due marce si sono ritrovate al bivio di Santa Croce del Sannio per poi raggiungere l’area dove dovrà sorgere l’impianto di compostaggio. Presenti anche associazioni del capoluogo, notate No Tav e il Lap Asilo 31, i sindacati Cgil Fiom e Cub e anche la banda musicali.

 Pasquale Maglione, neo deputato grillino  presente questo pomeriggio alla protesta ha attaccato . “Non è possibile autorizzare un impianto del genere senza tenere conto dei fattori ambientali che lo circondano.  Non è possibile autorizzare un impianto del genere in questa zona ricca di falde acquifere, a ridosso di un Parco e a pochi metri dal fiume Tammaro”.  Il neo deputato ha esortato la Regione a revocare  i documenti presentati. Matilde Prozzillo ha attaccato: ” La nostra storia è composta da cultura artigianato. Il nostro è il paese dell’acqua, della musica. La nostra è un’aria pulita. Noi vogliamo che i nostri figli abbiano almeno quanto abbiamo avuto noi”