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Benevento – Martedì 26 settembre è scaduto il termine per presentare le domande per partecipare alla selezione pubblica per soggetti da impegnare in percorsi lavorativi di Pubblica utilità (Progetto APU).

Ben 200 le domande pervenute presso gli uffici del Comune di Benevento per 50 posti disponibili. Ora però, come confermato dall’Assessore alle politiche sociali, con deleghe al volontariato, Patrizia Maio, la palla passa all’INPS che dovrà verificare l’effettivo possesso dei requisiti richiesti (abbastanza stringenti) da parte dei soggetti che hanno inoltrato la domanda.

I requisiti fondamentali poggiavano sull’obbligo di essere residenti o domiciliati in Regione Campania, essere ex percettori di indennità di sostegno al reddito nel periodo che andava dal 2014 al 2017 e attualmente disoccupati ed essere comunque iscritti al Centro per l’Impiego.

Proprio sul punto dell’indennità di sostegno al reddito, vista la possibilità dell’autocertificazione, potrebbero venir fuori delle dichiarazioni mendaci e per evitare possibili stop, ricorsi ed essere il più trasparenti possibili, ecco il passaggio agli uffici dell’INPS disposti a collaborare con l’Amministrazione: “A dir la verità – ha commentato l’Assessore Maio – i requisiti che la Regione Campania ha previsto per questa selezione sono troppo stringenti. Conosciamo bene la problematica del lavoro nero in città; questo illegale modus operandi pregiudica la possibilità di percepire gli ammortizzatori sociali che il bando richiedeva per poter inoltrare la domanda ma anche- prosegue l’assessore- verificare l’effettivo stato di disoccupazione dei partecipanti. Mi auguro che le prossime iniziative della Regione Campania relative a progetti che stimolino il reinserimento lavorativo dei soggetti svantaggiati, possano essere meno vincolate a requisiti oggettivamente troppo stringenti”

Ricordiamo che il trattamento economico sarà di 580,14 euro per un utilizzo massimo di 20 ore settimanali per un periodo massimo di 6 mesi. Intanto, in attesa dei controlli INPS, l’Assessore Maio anticipa quali potrebbero essere le attività in cui impiegare questi futuri lavoratori per la pubblica utilità: “Visto che una delle problematiche della città è relativa al degrado, all’incuria e alla sporcizia, abbiamo pensato che tali risorse possano essere utilizzate da supporto all’attività dell’ASIA che non potendo assumere personale, potrebbe giovarsi di questa nuova forza lavoro. Sarà nostra premura – conclude l’assessore – controllare l’effettivo e giusto utilizzo dei lavoratori di pubblica utilità per evitare che tale misura possa essere solo fittizia. Saremo attenti e vigileremo”. 

Al momento, dunque, le questioni sulla poca attenzione nell’intercettare tali progetti appaiono essere state messe da parte visto che la stessa Maio ha sottolineato come, dall’assessorato regionale presieduto da Sonia Palmeri, si possa “pretendere” qualche miglioramento sia nelle procedure che nella stesura dei progetti. Nell’attesa, 50 possibili nuovi operatori di supporto all’Asia contribuiranno a tenere pulita la città, o almeno si spera.