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Benevento – Lavoro e pubblica utilità. Splendide parole che una città come Benevento reclama a gran voce da tempo. Le risposte arrivano di rado ma stavolta pare siano state date dagli organi competenti e cioè la macchina amministrativa, di governo e istituzionale che dovrebbe con tutti i mezzi possibili provare ad intercettare fondi, non lasciarsi scappare occasioni, pubblicare bandi e soluzioni, anche temporanee se queste riescono a dare una boccata d’ossigeno a disoccupati, famiglie in difficoltà, giovani e meno giovani.

E questa mattina l’avviso di selezione per  i 50 disoccupati pare essere proprio una di quelle risposte di cui sopra. Peccato, però, che questa semplice misura che la Regione Campania mette a disposizione per unire occupazione e pubblica utilità sia stata recepita con qualche mese di ritardo dal Comune di Benevento e ciò potrebbe, ma ci auguriamo di no, pregiudicare l’assegnazione dei finanziamenti. Questo perché sono già 100 i Comuni campani che si erano “accorti” dell’iniziativa regionale pubblicizzata in prima persona dall’assessore al Lavoro e alle Risorse Umane, Sonia Palmeri.

Assessore che il 30 agosto, dopo tre mesi dal primo avviso, ha sollecitato gli enti e i Sindaci ad approfittare dell’occasione. Direte: “meglio tardi che mai”. Finalmente qualcuno a Palazzo Mosti fa il suo lavoro e si accorge che la Regione stanzia dei fondi per occupazione e pubblica utilità a vantaggio delle classi sociali meno abbienti. E invece pare proprio di no. Perché è stato qualche cittadino attento, forse interessato in prima persona a trovare un lavoro o a rendere più pulita e sicura questa città, a ricordare ai politici e agli amministratori di turno, attraverso lettere, chat, conversazioni pubbliche e private ad aprire gli occhi su un progetto semplicissimo che poteva, o meglio doveva, essere intercettato prima.

Ora che l’avviso è fatto, i tempi sono stretti per i tanti, immaginiamo, interessati a un lavoro che comunque a 580,14 euro per un utilizzo massimo di 20 ore settimanali per un periodo massimo di 6 mesi  e con l’obiettivo di migliorare la nostra città, resta più che appetibile.   

Poi, sull’effettive attività di pubblica utilità da svolgere l’avviso resta ancora sul vago. Cosa serve a questa città? Che lavoro faranno queste 50 persone? Poteranno le siepi? Tapperanno le buche stradali? Puliranno i marciapiedi? Ancora non lo sappiamo e forse non lo sanno nemmeno a Palazzo Mosti. Intanto pubblichiamo l’avviso, poi si vedrà.

Ciò che sappiamo con certezza è che il lavoro è un diritto e non un favore. E quindi, quando i politici, anche questa volta proveranno a prendersi dei meriti, ignorateli. Perché su questo avviso di selezione, il merito è dei cittadini che lo hanno “scovato” e non di chi per 3 mesi lo ha ignorato.

Lavoro e pubblica utilità. Due splendide parole.