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Sembra passata un’eternità e invece gli ultimi ricordi del Torrecuso in serie D risalgono appena alla stagione 2015/16. Un triennio di alto profilo per i rossoblu che solo l’estate scorsa decisero di alzare bandiera bianca nonostante la salvezza ottenuta. Una scelta non certamente dettata da problemi di natura economica ma nata semplicemente da una precisa volontà della famiglia Rillo, intenzionata a non investire in prima persona nel calcio, decidendo invece di affiancare il Benevento nella sua prima storica avventura in serie B come sponsor.

Problemi che ha invece l’Akragas, la cui partecipazione al prossimo torneo di Lega Pro è a forte rischio. I siciliani sono stati avversari del Torrecuso nelle stagioni 2013/14 e 2014/15, chiudendo rispettivamente in seconda e prima posizione il campionato. Dopo appena due anni di professionismo rischia dunque di compiere un passo indietro il calcio ad Agrigento, eppure la società per la quale fa il tifo il ministro Alfano e di cui l’Enel era sponsor sembrava avere basi solide.

I presidenti Giavarini e Alessi hanno diramato un comunicato nel quale espongono la grave situazione economica in cui versano le casse del club, ammettendo il rischio di una mancata iscrizione se non dovessero farsi avanti nuovi soci. Un appello caduto nel vuoto per il momento e, nonostante il sit-in di protesta di una ventina di tifosi all’ “Esseneto“, è molto probabile che il titolo sportivo finisca nella mani del sindaco di Agrigento, Calogero Firetto.