Erano destinate ad un’impresa dell’agro- nocerino sarnese le 13,6 tonnellate di gas refrigerante non rigenerato, stoccato in 1.360 bombole di tipologia “R404A” e “R507A”, proveniente dalla Cina, sequestrate nell’ambito delle indagini volte al contrasto del contrabbando di merci di provenienza extra U.E.. L’operazione è stata effettuata dalle Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Treviso che hanno sequestrato un autoarticolato di un’azienda polacca ed il suo rilevante carico. Si tratta di gas che in base ad una recente normativa, introdotta dal 1° gennaio 2025 non può essere utilizzato in forma pura nei Paesi Membri in quanto ritenuto una delle cause del riscaldamento globale. Secondo la Guardia di Finanza. Il carico, era destinato a essere venduto “sottobanco” a impiantisti di prodotti di condizionamento e refrigerazione ed era scortato da documentazione doganale che, apparentemente, che ne giustificava il transito sul territorio comunitario fino al porto francese di Dunkerque, da cui avrebbe dovuto proseguire, via mare, verso gli Emirati Arabi Uniti. I finanzieri trevigiani, però, dopo aver fermato il mezzo nel corso di un posto di controllo attivato nell’area disosta autostradale di Roncade (TV) hanno analizzato la documentazione e riscontrato delle incongruenze. L’autoarticolato risultava effettivamente partito da un deposito doganale slovacco, ma non era diretto nel porto francese, bensì, presso la località del salernitano, il cui indirizzo era stato anche memorizzato nel navigatore satellitare in uso all’autista.Accertato, quindi, il reale luogo di destinazione del prodotto, il medesimo veniva considerato introdotto nel territorio nazionale in regime di contrabbando.La Procura della Repubblica di Treviso, alla luce del quadro probatorio acquisito, ha convalidato il sequestro penale d’urgenza del gas, che, se immesso nel mercato, avrebbe consentito di ottenere proventi per oltre un milione di euro.L’attività di servizio della Guardia di Finanza di Treviso ha permesso di impedire la commercializzazione, in Italia, di un prodotto gravemente dannoso per l’ecosistema e di confermare l’importanza, per un efficace contrasto dei traffici illeciti.