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Errare è umano, perseverare è diabolico. Il Benevento continua a incappare nei soliti errori, in quelle amnesie che costano punti in classifica. Affidare a Jureskin la marcatura di Lapadula in area di rigore, sulla battuta di un calcio d’angolo, si è rivelato un autogol pagato a caro prezzo. Stellone torna a casa a mani vuote, dovendo fare i conti con l’ennesima mazzata sul morale già fragile di un gruppo costretto a misurarsi con il peso della realtà. Aspetti positivi non mancano, la Strega ci ha messo almeno la volontà e l’orgoglio di non volersi arrendere alla sconfitta, ma in questo momento non bastano, la montagna da scalare è molto più alta e ardua. Il problema è nella testa, lo ha ammesso anche il successore di Fabio Cannavaro e quella è la parte più difficile da curare, perché non basta allenarsi bene per scacciare ansie e preoccupazioni.

La medicina migliore resta la vittoria, cosa che al Benevento manca da due mesi. Un lungo digiuno, acuito dalla serie di quattro sconfitte consecutive rimediate nel girone di ritorno. All’orizzonte c’è un altro scontro diretto, sabato al “Ciro Vigorito” arriverà il Brescia, altra formazione in crisi e avanti di appena due punti. Pregustano il sorpasso i giallorossi, ma l’errore più grande sarebbe quello di caricare di aspettative il match con la Leonessa. Gaetano Letizia ha già parlato di “una finale da vincere, servirà fare il possibile per rialzarci. Parole che riportano alla mente quelle di Fabio Cannavaro, pronunciate subito dopo la sconfitta di Frosinone, arrivata nonostante una prestazione dignitosa. Proprio come in Sardegna. Nella pancia del “Benito Stirpe”, l’allora inquilino della panchina sannita dichiarò apertamente “la prossima è una finale”. Come sia andata con il Venezia lo sappiamo bene e lo sa anche Cannavaro, esonerato insieme a Foggia dal presidente Oreste Vigorito.

Il numero uno del Benevento era a Cagliari ieri, ha viaggiato con la squadra in aereo ed è apparso amareggiato per l’ennesima sconfitta agli occhi dei tifosi che lo hanno incrociato. La sua squadra non riesce a prendere il volo, se non quello che ha permesso ai giallorossi di lasciare l’isola. Sono rientrati in serata Acampora e compagni, portandosi dietro l’amarezza di aver visto sfumare almeno un pareggio che sarebbe servito poco in termini di classifica ma che avrebbe fatto tutta la differenza del mondo sul labile aspetto mentale. La ripresa degli allenamenti è fissata per domani, quando Stellone analizzerà cosa è mancato alla “Unipol Domus” e inizierà a mettere nel mirino la gara con il Brescia. Una sfida a cui approcciare senza etichette, mantenendo il profilo basso e la fiducia mostrata dallo stesso allenatore. Meglio sgravarsi almeno dal peso delle aspettative in questo momento.