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Quindicimila i processi pendenti, questo il primo dato allarmante emerso nel corso della tradizionale cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario.  L’appuntamento si è tenuto presso il Maschio Angioino di Napoli. Presente una folta rappresentanza di avvocati irpini. A relazionare sulla situazione del tribunale di Avellino sono stati il presidente facente funzioni del tribunale Vincenzo Beatrice e il presidente dell’ordine degli avvocati Fabio Benigni.

Entrambi hanno posto l’accento sulle criticità relative al capitolo dell’edilizia giudiziaria. Ribadito che fino al 2019 il palazzo di vetro di Piazza D’Armi sarà interessato da lavori di adeguamento antincendio dei piani in elevazione, interventi già progettati, approvati e finanziati. Altri  lavori, progettati, approvati e finanziati in parte, di adeguamento antisismico e antincendio  riguarderanno  il piano interrato.  Proprio il presidente Fabio Benigni ha precisato che il funzionamento del palazzo di giustizia dovrebbe migliorare una volta terminato il progetto.

 In ogni caso  la situazione appare comunque difficile con cifre  che accertano la lentezza nel funzionamento della macchina della giustizia. Tra i dati più significativi c’è quello relativo al settore penale dove, tra le ipotesi delittuose più allarmanti, si registra un incremento di atti contro la pubblica amministrazione. Sono aumentati i  delitti di violenza sessuale, stalking e reati contro il patrimonio. Se si sono allungati  i tempi per i procedimenti penali, sono diminuite le pendenze civili mentre rimangono consistenti gli arretrati nei procedimenti legati alla materia del lavoro e degli affari civili.

 Rappresenta un ulteriore motivo di rallentamento la  riduzione del personale di cancelleria con una mancanza del 30 per cento di unità  rispetto a quanto è previsto nella pianta organica. Anche la pianta organica dei giudici ha perso una unità, da 39 si è passati a 38 compreso il presidente. Dati più incoraggianti riguardano i procedimenti di vecchia iscrizione. Hanno subito una riduzione del 22, 33%  quelli che risalgono a 10 anni fa,  del  3,37% quelli con più di 30 anni . Nel penale, però,la pendenza è aumentata di 24 processi collegiali, si è a quota 268 a fronte dei 244 dell’anno precedente.