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AvellinoSi è tenuta stamattina, presso il salone della sede della CGIL, la conferenza stampa di presentazione della manifestazione in ricordo delle vittime dell’Isochimica che si terrà mercoledì 27 Settembre al centro sociale Samantha della Porta. L’evento, intitolato “Avellino Binario Morto“, sarà realizzato per poter mettere alla luce verità, giustizia e speranza sulla vicenda della nota fabbrica dei veleni.

“ Abbiamo scelto un titolo abbastanza provocatorio per poter dare l’idea di ciò che accadeva negli anni 80 in quella fabbrica e con la speranza che non si ripeti più – spiega il referente provinciale di LIBERA Francesco Iandolo che prosegue – un Binario Morto che, con l’augurio di una prospettiva futura migliore, possa divenire un Binario Vivo se tutti insieme riannodiamo i fili della storia guardando con speranza al futuro “.

La manifestazione godrà di un’attenzione molto elevata considerando la presenza e gli interventi di Michele Buonomo di Legambiente, Maurizio Landini della CGIL e di Don Luigi Ciotti di LIBERA. “ Abbiamo deciso di alzare un po’ il livello spostando l’attenzione sulla vicenda anche a livello nazionale. Ci sono altre situazioni simili all’Isochimica avvenute in altre zone d’Italia, come quella di Casale Monferrato ad esempio, quindi è inutile guardare solo noi all’interno, ma occorre volgere lo sguardo con criticità anche a ciò che è avvenuto fuori, riportandolo sulla nostra terra, e far si che questa non sia una lezione solo per le generazioni presenti ma anche per le future “.

Un argomentazione importante su cui generare dibattito è la volontà di riportare il processo Isochimica ad Avellino. “ Chiederemo ufficialmente al nuovo Prefetto di mediare tra il Tribunale e il Comune, o altre realtà istituzionali che possono intervenire su questa vicenda, affinchè il processo relativo all’ex-Isochimica ritorni in Irpinia. Con l’ausilio di tutte le associazioni che parteciperanno a questa manifestazione, organizzeremo una petizione per raccogliere più firme possibili “.

C’è molto lavoro da fare su questa vicenda, e tutti devono dare il loro contributo, dalle associazioni alla stampa.  “ Non ci siamo costituiti parte civile come associazione per il semplice fatto che per scelta associativa lo facciamo solo in processi in cui si contesta il reato 416 bis. Questo però non significa che non siamo vicini agli operai, che non raccontiamo questa storia agli studenti e che non proviamo a portarla fuori dal dimenticatoio che tutti tentano di far rivivere. E’ questa la strategia di cui ci stiamo accorgendo: meno se ne parla, meglio è. Tutte le associazioni e gli organi di stampa devono fare il massimo perché altrimenti faremo un torto nuovamente non solo agli operai, ma un’intera generazione che non ha vissuto quella tragedia ma che vuole sapere la verità e che continua a chiedere giustizia per quelle morti e per quell’inquinamento che oggi siamo costretti a subire “.

Sulla linea di Iandolo, prende parola il segretario di Legambiente Campania Antonio Giannattasio, il quale puntualizza sull’importanza della bonifica dell’ex-fabbrica dei veleni e di come quest’azione dovrà garantire un punto d’inizio e non un punto di fine. “  Quando si parla di Isochimicadice – si parla principalmente di lavoro e legalità. L’intervento che dovrà essere effettuato in quella zona dovrà sancire un riscatto per il futuro dell’aerea e la nascita di nuovo lavoro. Le nuove generazioni non hanno la minima idea di ciò che è accaduto li, ma ciò che è sicuro ancora oggi, è che quella grande ferita è ancora aperta e continua a mietere vittime. Bisogna far capire a tutti quanto sia pericoloso l’amianto, e far si che ci sia la giusta e scrupolosa supervisione, in quanto è dal lontano 1992 che si parla dei danni che produce, ma ancora non si riesce a porre rimedio “.

Conclude la conferenza stampa il segretario della CGIL di Avellino Franco Fiordellisi che, riprendendo il discorso sull’amianto di Antonio Giannattasio, analizza come le istituzioni politiche hanno chiuso gli occhi per trent’anni sulla vicenda Isochimica. “ Come sindacato riteniamo che con la cultura si possa fare tutto, perché è l’unica arma efficace per conoscere le cose e non arrendersi ai poteri forti. Il punto nodale è che su Avellino c’è una cappa. Una cappa di amianto che si fa finta di non vedere per via dei rapporti tra politici e amministratori che tengono lontana la verità dai cittadini che vivono in zone inquinate e pericolose. L’Isochimica è paradigmatica di tutto quello che non dovrà mai più essere Avellino e l’intero Mezzogiorno. La fame di retribuzione non può essere condizione di morte, e la cultura dovrà aiutarci ad abbattere questo velo di omertà che vige sovrano. Dalla bonifica dell’ex-fabbrica bisognerà ricavare un’attività produttiva e creare lavoro non strumentalizzato dai poteri forti e dalla politica. Inoltre, attraverso la raccolta firme, dovremo riuscire a riportare il processo ad Avellino, perché è in questo luogo che deve venire a galla una verità nascosta per anni.

La manifestazione del 27 Settembre comincerà con i saluti del sindaco Paolo Foti e successivamente ci sarà l’introduzione dell’ex-operaio Nicola Abrate e di Gigi Maraia, esponente dell’Associazione Ariano in Movimento. Inoltre, la moderazione sarà a cura di Rosy Battaglia, che da anni segue le vicende in Italia legata al’amianto. Tutti gli ospiti che prenderanno parte a questo momento di battaglia, cercheranno di dare il loro contributo alla realtà degli eventi.

Michael Mambri