- Pubblicità -
Tempo di lettura: 4 minuti

di Tiziana Urciuoli

Avellino – “Libere tutte. Dall’aborto al velo” è il titolo del libro di  Cecilia D’Elia e Giorgia Serughetti che è stato presentato presso  il Circolo della Stampa di Avellino. Ad organizzare l’evento il “Comitato Anna Lindh – Possibile Avellino” .

“ Questa sera abbiamo proposto alla città – spiega la consigliera Nadia Arace una occasione, un confronto avanzato e laico sulle donne e sulla condizione che viviamo. Abbiamo bisogno di parlare ancora di autodeterminazione e dei limiti drammatici dell’applicazione della 194, del collasso anche in questa città del sistema dei consultori, su cui siamo impegnati tra l’altro in Consiglio Comunale. Abbiamo bisogno di più laicità nel nostro Paese e di affrontare in maniera diretta  i punti di crisi dell’esercizio del diritto alla scelta, a cominciare dal riconoscimento che famiglia è dove c’è amore. Possibile è impegnato su tutti questi temi a livello nazionale e in città. Pensiamo sia necessario lavorare ancora perchè questi preziosi confronti siano fondati sempre più sulla reciprocità, perchè siano affrontati da uomini e donne insieme. La sala piena è stata la migliore risposta che questa città potesse dare alle violenze e al clima di violenza, alle celebrazioni simboliche che però non mutano lo stato delle cose, all’abitudine a restare sulla superficie”.

Il libro affronta il tema della libertà delle donne e  dell’uso del corpo nella sua espressività sessuale o nella capacità riproduttiva: maternità, riproduzione, famiglia, lavoro sessuale, velo. In sala presenti , insieme all’autrice D’Elia, Mario Riccio responsabile di ginecologia preventiva e sociale presso l’Azienda ospedaliera Moscati, Carla Eleonora Ciccone dirigente medico sempre del Moscati, Rosanna Sirignano dottoranda in studi islamici, Rosarie Guerriero  presidente dell’associazione “Filo di Arianna”. L’incontro è stato moderato da Rossella Santoro del Comitato “Anna Lindh”.

Il femminismo non è la religione delle donne, non vuole metterle su un piedistallo né considerare soggetti deboli da tutelare. Femminismo vuol dire libertà qui e ora: la necessità e insieme la possibilità unica e rivoluzionaria di cambiare il mondo a partire dai nostri desideri”- ha spiegato Cecilia D’Elia.

Hanno partecipato al confronto  Mario Riccio responsabile di ginecologia preventiva e sociale presso l’Azienda Moscati,  Carla Eleonora Ciccone dirigente medico al Moscati, Rosanna Sirignano dottoranda in studi islamici, Rosarie Guerriero  presidente dell’associazione “Filo di Arianna”. L’incontro è stato moderato da Rossella Santoro del Comitato “Anna Lindh”. Candidato al Premio Biblioteche di Roma il volume restituisce un tracciato molto interessante sulle conquiste delle donne, sulle nuove minacce che stanno producendo tante vittime, sui modi di vivere.

“Dalla Polonia agli Stati Uniti di Trump, la libertà di scelta sull’aborto è sotto attacco – si legge nella prefazione uttile ad introdurre il lettore in quelle che sono le nuove allarmanti istanze del mondo femminile che continua – In tutto il pianeta la violenza di genere fa le sue vittime, portando di nuovo le donne nelle piazze. Su temi vivi e controversi che riguardano i corpi femminili, –  la prostituzione, la gestazione per altri, l’uso del velo islamico- si diffonde la tentazione di risposte repressive e punitive. Il femminismo del Novecento ha prodotto un cambiamento irreversibile, ma nel nuovo millennio le lotte delle donne non sono finite. La libertà femminile vive nel mondo, ma si scontra con resistenze e paternalismi di ogni sorta. Come riconoscere, difendere e promuovere l’autodeterminazione in un tempo in cui l’avanzata di forze conservatrici e integraliste mira a controllare la sessualità delle donne e la riproduzione mentre il mercato cerca di trarne profitto? C’è ancora bisogno di femminismo. Questa parola, che alcuni hanno archiviato troppo presto, ritrova oggi il suo significato di battaglia e di libertà”. Una storia coinvolgente e carica di stimoli a rivedere dinamiche dentro le quali rivendicare posizioni e rimodulare questioni che vanno riproposte e riaffermate.