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Avellino – C’è un esposto-denuncia alla Procura della Repubblica del Tribunale di Avellino, datato 23 settembre 2017, che mette in dubbio l’autenticità dell’opera ‘Le Ali della Libertà’ di Carmine Calò che è risultato essere il vincitore del bando indetto dal Comune di Avellino.

A chiedere l’intervento della magistratura sono stati gli esponenti dell’Associazione Artistica Culturale “Artisti Irpini” che hanno inviato, per conoscenza, copia dell’esposto al Sindaco di Avellino, alla consigliera Barbara Matetich, alla Commissione esaminatrice, al Consigliere comunale Enza Ambrosone.

In sostanza due i quesiti posti: i motivi per quali i termini di partecipazione al bando del concorso sono stati prorogati, e la verifica del bozzetto con cui Calò ha partecipato che – secondo questa Associazione – richiamerebbe la stessa scultura che il maestro ha realizzato in occasione della mostra “Anime Nascoste” a Castel dell’Ovo il 18 marzo del 2017. Una condizione questa che non risponderebbe al requisito relativo all’originalità della proposta come richiesto nel bando.

Fin qui l’esposto di due lunghe e dettagliate pagine. Ad ora dall’amministrazione comunale nessun riscontro se non la timida dichiarazione del presidente della Commissione Cultura Laura Nargi per annunciare l’esistenza della lettera. L’Associazione punta l’indice contro la Commissione esaminatrice per non avere accertato l’autenticità del progetto.

Sta di fatto che per la Procura sarà un “atto dovuto” aprire un fascicolo e indagare.

Sicuramente, se si dovesse accertare che la scultura è la riproduzione di qualcosa già visto, si potrebbe procedere alla rescissione dell’incarico affidato all’artista che prevede un importo complessivo di 54.341,00 euro per la realizzazione della scultura al lordo degli oneri fiscali e previdenziali.

Va precisato che un bando non è una graduatoria che venendo meno una unità, la fai scorrere e quindi subentra il secondo. Se dovesse venire meno quell’incarico molto probabilmente non sarebbe il secondo artista classificato a potere subentrare, così come erroneamente qualcuno ha pensato. Probabilmente la scelta più idonea potrebbe e/o dovrebbe essere quella di rifare il bando. Il che potrebbe significare nuovi costi per il Comune almeno per l’insediamento della Commissione esaminatrice che potrebbe essere nominata ex novo  per selezionare le due figure esterne degli artisti con specifiche competenze quali componenti della stessa. Per ora il dubbio rimane.