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Ennesimo scontro a Palazzo di Città tra maggioranza ed opposizione sulla proposta dell’Assessore alla cultura Bruno Gambardella nella quale si indica quale modello di gestione scegliere per l’apertura dell’ex Eliso, dove nascerà la Casa della cultura cinematografica Camillo Marino e Giacomo D’Onofrio.

Non ci sta l’opposizione e arrivano immediate le accuse all’assessore alla cultura Bruno Gambardella per la scelta illustrata, quella cioè di affidare la Casa della cultura cinematografia ad una fondazione di partecipazione onlus. E se il capogruppo Giancarlo Giordano (in apertura abbiamo riportato il video con uno dei passaggi più significativi dei lavori consiliari) si fa portavoce del suo gruppo e dell’intera minoranza e chiede un ulteriore approfondimento, stavolta volta anche tre consiglieri della maggioranza, Barbara Matetich ex presidente della commissione Cultura, Adriana Percopo fedelissima del sindaco Paolo Foti e Gerardo Melillo, esprimono voto contrario.

Ma la delibera passa con 16 voti a favore. Si ritiene soddisfatto l’assessore proponente che non fa altro che illustrare la sua proposta elencando obiettivi, finalità e vocazione dell’ex Gil.  Dove è l’inganno? Appaiono, da subito, così tante le possibili iniziative da immaginare e da realizzare nello storico edificio di corso Europa che più di un dubbio comincia ad assalire qualche consigliere più attento.

L’unica cosa certa è che si dovrà procedere ad una manifestazione di interesse intanto per realizzare quell’ampia condivisione tanto reclamizzata che coinvolga le figure associative presenti sul territorio. Ora poco importa se poi presso la casa della cultura cinematografica saranno immaginate anche attività ludico-sociali, di marketing o di altro genere. Altra certezza, e lo specifica bene l’Assessore Gambardella, è che una volta accesi i riflettori il meta-laboratorio culturale, così come è stato immaginato,-dovrà essere in grado di autofinanziarsi. Peccato che un concetto così semplice e chiaro, destinato a diventare la priorità per l’ex Eliseo, venga espresso solo in coda alla lunga relazione consegnata all’aula e ai quei cittadini avellinesi che con pazienza continuano a presenziare alle sedute dell’Assise municipale.

pierre