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Verso gli ultimi gemiti di una estate di fuoco non solo per le temperature ma anche per i prezzi proibitivi dei lidi attrezzati delle spiagge italiane, con picchi mai registrati anche nelle località balneari della Campania, la verde Irpinia con il suo territorio montuoso-collinare, in alcuni tratti segnato anche da spettacolari complessi fluviali, ben si è prestato per coloro che hanno preferito, o dovuto, restare in zona. (LEGGI QUI)

Di qui la proposta che lancia il Collegio dei Periti Agrari e Periti Agrari Laureati della Provincia di Avellino, rappresentato dal Presidente pro-tempore Giovambattista Capozzi, di lavorare alla creazione  di oasi attrezzate lungo tutti i corsi fluviali regionali nel doppio scopo di fronteggiare il caro spiagge e ridurre anche i danni all’ambiente.

“Non possiamo rimanere inerti rispetto ai disagi subiti dai turisti durante questa stagione estiva, soprattutto dal punto di vista economico- spiega Capozzi- a causa del notevole incremento dei costi relativi a prodotti e servizi oltre a ogni possibile ipotetica attesa, che incideranno, se non già accaduto, sulla scelta delle mete turistiche verso paesi diversi dall’Italia, con il conseguente notevole rischio che tale fenomeno possa ripetersi a lungo negli anni a venire, a danno dell’intero comparto turistico”.

Di qui la proposta elaborata dai Periti agrari avellinesi, inviata al Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, all’assessore all’agricoltura, al Presidente della Provincia Rizieri Buonopane ed al responsabile regionale di Avellino e Salerno.

La richiesta è quella di creare finanziamenti ad hoc per la realizzazione di aree attrezzate (oasi con percorsi naturalistici, invasi, allevamenti di specie autoctone, propagazione di essenze vegetali, spiaggette per prendere il sole e/o rinfrescarsi beneficiando della vegetazione presente, etc..) lungo tutti i corsi fluviali regionali che meglio si prestano a tali interventi, snellendo le procedure burocratiche- autorizzative, dando la possibilità di realizzare aree attrezzate, anche in assenza di finanziamenti, ma assoggettando il tutto a un semplice pagamento di una equa tassazione presso l’Ente proprietario dell’area.

Un intervento di tale tipo- prosegue il Presidente Capozzi- non ha il solo semplice scopo di competere con le aree marittime ma rappresenta anche un’opportunità di razionalizzare un’equa distribuzione dell’afflusso turistico nelle diverse aree interne vocate alla ricezione turistica della nostra Regione. Ciò rappresenta una offerta molto varia dei luoghi da visitare e costituisce un elemento di maggiore attrattività scongiurando la probabile emorragia turistica verso Paesi fuori dall’Italia per il prossimo futuro. Inoltre, in tal modo, si potrà offrire la possibilità a fasce di turisti meno facoltosi di fare vacanze per tempi adeguati e sicuramente economicamente sostenibili.

Infine, a tutti sarà offerta maggiore opportunità di apprezzare le bellezze delle nostre aree interne avvantaggiandosi di pacchetti turistici appositamente predisposti in grado di fornire oltre alla vacanza anche l’apprendimento conoscitivo delle eccellenze enogastronomiche e del valore storico-architettonico del nostro patrimonio artistico e ambientale.

Il finanziamento di tali interventi – conclude Capozzi- potrebbe essere affidato ai GAL e Consorzi di Bonifica, i quali meglio sapranno gestire i fondi, per la loro profonda e annosa conoscenza del territorio. Le aree costituite dai corsi e specchi d’acqua potranno essere manutenute (pulite) dalle Comunità Montane, limitando sensibilmente il rischio di incendi e straripamenti.

L’intervento in parola, infine, agevolerà il controllo delle nostre risorse idriche attraverso l’attività  degli organismi preposti, quali ASL e Arpac, mediante periodiche analisi delle acque per garantirne la salubrità e la sicurezza per gli utilizzatori”.