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La Savignanese non ci sta. Il racconto sponda Sporting Pietrelcina nella persona del presidente Mario Maioli ha lasciato basita tutta la dirigenza irpina, che certamente si muoverà di conseguenza dopo le frasi lesive della loro immagine. 

Il racconto di mister Fabio Della Marra è diametralmente opposto: “Sono sconcertato per quello che ho letto. La nostra immagine, cinquanta anni di storia messi sotto i piedi da personaggi, come quelli di Pietrelcina e Castelpoto che non dovrebbero fare calcio. Dopo la  giusta doppia espulsione di un giocatore per parte, sul terreno di gioco l’unica persona che è entrata è un familiare di un tesserato del Pietrelcina, in quanto pubblico ufficiale ha sentito il dovere di andare a redimere il battibecco dei due giocatori espulsi che continuavano a litigare. Il resto lo ha fatto il direttore sportivo del Pietrelcina Leso, che è entrato in campo e ha, di fatto, interrotto la partita. Tutto il resto sono illazioni, l’arbitro potrà decidere quello che vuole ma a noi non interessa: quello che ci preme è salvaguardare la nostra immagine e lo faremo senza sindacare il giudice sportivo ma andando nelle aule di tribunale. Chiameremo a testimoniare chiunque era presente, la verità verrà a galla, ora davvero diciamo basta”. 

E da questo punto di vista, il presidente Matteo Norcia si sta già muovendo: “Stiamo valutando la tutela della nostra immagine e quella dei gestori dell’impianto Renzulli nelle sedi opportune, soprattutto alla luce delle dichiarazioni rilasciate dal presidente Maioli sulla stampa e sul  profilo social della squadra. Questo campo non è un luogo di aggressione e noi non siamo squadra che abbiamo mai avuto a che fare con eventi violenti ma abbiamo fatto incetta di premi fair-play nel corso della nostra cinquantenaria storia. Per colpa di dirigenti che pensano che, investendo tanti soldi, devono vincere per forza, non possiamo passare noi come le vittime sacrificali”.