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Tanto caffe, qualche inevitabile sbadiglio, l’immancabile maratona Mentana, la cartina degli Usa che torna a colorarsi di blu o rosso.

Non avranno il fascino delle presidenziali ma le elezioni di Midterm sono comunque riuscite a catalizzare le attenzioni degli addetti ai lavori e degli appassionati di politica. In palio c’erano l’intera Camera dei Rappresentanti (che si rinnova ogni due anni), un terzo del Senato e il Governo di 36 dei 50 stati a stelle e strisce.

La partita non si è ancora conclusa ma un vincitore c’è già, si chiama Ron DeSantis e il suono del nome racconta tanto delle sue origini. Era governatore della Florida e lo sarà ancora vista l’ampia fiducia accordatagli dagli elettori. Ma se in queste ore è l’intera stampa mondiale a parlare di lui è perchè Ron DeSantis rappresenta adesso il più temibile avversario di Donald Trump nella corsa alla nomination repubblicana per le presidenziali del 2024. Di chiare radici italiane, la storia americana del 44enne politico di Jacksonville inizia nel 1917 quando la sua trisavola Luigia Colucci emigrò negli states partendo – come molti suoi parenti e amici – da Castelfranci, piccolo comune irpino. Con ogni probabilità, dicevamo, sfiderà Trump nelle primarie del partito degli elefantini. Una sfida che già promette scintille perchè DeSantis era considerato il delfino prediletto dell’ex presidente Usa che infatti ora lo odia. “De Sanctimonius” il nomignolo  con cui Trump si riferisce al suo nuovo nemico dandogli del bigotto. “Per lui ho un solo consiglio: non si candidi” – ha ribadito ieri notte il leader tycoon. Consiglio che sembra destinato a cadere nel vuoto.

Quanto al background politico, le vecchie simpatie di Trump per DeSantis denunciano la chiara somiglianza tra i due: antiabortista, pro-armi, non un amico delle comunità lgbt, contrario al passaporto vaccinale, l’attuale governatore della Florida si differenzia da Trump per l’età (è più giovane di oltre trent’anni) e per la capacità di non andare troppo sopra le righe pur non essendo un moderato. E tanto potrebbe bastare a complicare i piani di quello che un tempo era il suo mentore.