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La società provincializzata deputata alla gestione del ciclo dei rifiuti, “IrpiniAmbiente” approva il bilancio al 21 dicembre 2022, certificando una perdita di poco meno di 4,5 milioni, ma il lavoro messo in campo nell’ultimo anno, permetterà di chiudere già il primo semestre del 2023 di tornare in positivo, si stima di almeno un milione di euro.

Lo assicura il Presidente della Provincia, Rizieri Buonopane, in conferenza stampa con il manager della società provincializzata, Claudio Crivaro, all’indomani del Cda che ha approvato il documento contabile, anche per fare il punto rispetto alle attività che verranno messe in campo già nel breve periodo.

Contestualmente Buonopane annuncia la volontà di voler avviare un’azione di risarcimento  di responsabilità civile rispetto a chi ha amministratori la società negli anni precedenti, fino a determinare la perdita dei 4,5 milioni nel bilancio, al netto di documenti contabili approvati sempre in utile “ma discutibili, quantomeno con tutto il privato. Questa volta noi, responsabilmente, abbiamo messo mano ad un bilancio che tenesse conto di tutte le criticità”, dice.

Continua così quella che il Presidente della Provincia definisce “operazione trasparenza e pulizia, avviata quando ho rimosso il vecchio managment affidandomi all’esperienza del dottor Crivaro
Per fine anno- prosegue- l’obiettivo è quello di consegnare questa società a chi verrà dopo  con i conti quantomeno veritieri, almeno in attesa di capire chi gestirà il ciclo integrato dei rifiuti.
Intanto noi continuiamo a fare investimenti, come la nuova gare per l’umido che ci ha permesso di dimezzare il costo del servizio, passato da 200 a 100 euro, con successivo risparimo anche sulla Tari che pagano i contribuenti. Contiamo anche di far ripartire la seconda linea dello Stir, condizione che aveva impedito che la società potesse prendere altre commesse come quella del Comune di Benevento che ora contiamo di recuperare”.

A parlare di una inversione di tendenza anche l’amministratore unico Crivaro: “Al netto della perdita pregressa, ora  è in atto una attività di razionalizzazione e revisione delle convenzioni con i Comuni serviti, intervenendo anche sul costo dei conferimenti delle frazioni differenziate. Anche per il multimaterial puntiamo ad una riduzione che poi, sommata alle altre, permette di attivare economie.
Quegli oltte 4 milioni in perdita per fortuna sono stati assorbiti sia dal Capitale sociale che dalle riserve che la società aveva nel proprio patrimonio netto che  comunque è rimasto positivo. Abbiamo un preconsuntivo che ci fa sperare in un risultato diciamo vicino al milione di euro al netto delle imposte”.

Nuovi investimenti riguarderanno l’impianto di Teora e il ripristino della funzionalità di quello di Montella che, ricordano sia Crivaro che Buonopane, ha lavorato per pochissimi mesi nonostante fosse nuovo.

Infine  per Crivaro non rappresenta un problema nemmeno la posizione del sindaco di Avellino Gianluca Festa che va avanti diritto per la sua strada con la società a capitale misto, “Grande Srl”, già dotata anche di un Consiglio di amministrazione (LEGGI QUI).

A parte che la fuoriuscita del Comune di Avellino da IrpiniAmbiente deve essere ancora definita perché c’è comunque un contenzioso per il quale siamo in attesa dei provvedimenti del TAR Campania– dice sul punto l’amministratore- Ad ogni modo la società può andare avanti tranquillamente, perchè l’eventuale uscita del Comune capoluogo porterà una riduzione del valore della produzione e del fatturato e chiaramente si porterà dietro anche una bella fetta di costi, perchè c’è una nutrita parte del personale che transiterà nel nuovo cantiere.

Contestulamente le nuove attività che l’Azienda andrà a sviluppare nel corso del 2024, quale appunto il ripristino dell’impianto di Montella piuttosto che il pieno regime dello Stir, ci consentirà di lavorare frazioni differenziate che vengono da altre Province e questo coprierà il disavanzo del valore della produzione”.