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L’attività di promozione turistica delle comunità del Vallo di Lauro ai piedi del Monte Pizzo D’Alvano prosegue con l’adesione alla Prima Rassegna del Patrimonio Immateriale della Campania, iniziativa che si terrà a Capaccio, nei giorni  1/2/3 dicembre 2023. 

Il nostro lavoro di promozione e valorizzazione del territorio, a partire dalle  antiche tradizioni, in cui si esprime l’identità culturale e lo spirito delle nostre comunità di appartenenza, ci spinge, oggi, a raccontare a tutti la Festa di settembre ed il Carnevale paghese, manifestazioni riconosciute come Patrimonio Culturale Immateriale dalla Regione Campania”, è quanto hanno affermato Grasso Gaetano della Pro loco di Quindici e  Casciello Michele della Pro loco Pago Vallo Lauro .

Il carnevale paghese, promosso dalla comunità di Pago su richiesta della proloco, è stato riconosciuto quale elemento culturale del patrimonio immateriale campano con decreto dirigenziale  nr. 205 del 7.10.2019. La festa di settembre promossa dalla comunità di Quindici, su richiesta  dei soci Elisabetta Ronga e Gaetano Grasso è stata riconosciuta quale elemento culturale del patrimonio immateriale campano  con decreto dirigenziale della Regione Campania nr.403 del 16 luglio 2021.

Ha affermato Gaetano Grasso: “Per il momento saremo presenti alla Prima Rassegna del Patrimonio Immateriale della Campania, che si svolgerà, con il supporto della SCABEC, presso l’ex Tabacchificio di Capaccio (SA). Oltre a pubblicizzare i due eventi menzionati, la nostra presenza intende sottolineare la costanza con cui ci dedichiamo intensamente al raggiungimento degli obiettivi di salvaguardia e valorizzazione del nostro patrimonio culturale immateriale, favorendone la conoscenza e la diffusione. È importante garantire visibilità alle nostre tradizioni, agevolando il confronto e la riflessione sulla diversità culturale e l’identità locale delle comunità chiamate a rappresentare l’intero Vallo di Lauro”.

Per tre giorni, a Capaccio, si svolgeranno convegni e seminari, volti ad approfondire gli aspetti normativi, storici, sociologici, antropologici e pedagogici dei beni immateriali campani; inoltre, sono previste attività di promozione di elementi identitari,connessi alle tradizioni, alle conoscenze e alle pratiche delle comunità della nostra Regione.”