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Dopo l’iniziativa di Don Vitaliano Della Sala con il presepe di Natale con due mamme, poi le polemiche di Maurzio Gasparri che ha parlato di blasfemia, interviene sulla vicenda l’Associazione Aderente Arcigay Apple Pie Lgbt+ Avellino 
 
Don Vitaliano Della Sala non ha certo bisogno di difensori perché, come sempre, è egli stesso a spiegare le ragioni di un suo gesto, che può sembrare anche non ortodosso sotto l’aspetto della ritualità religiosa, ma che proprio per questo intende essere motivo di richiamo di attenzione e di riflessione rispetto a un determinato tema.
C’è un profondo senso della fede in questo suo “trasgredire” e una convinta forza di volontà di impegnarsi per una Chiesa, come quella dell’attuale Papa Francesco, che sta sempre più spingendo per essere un luogo di inclusione, di accoglienza, di incontro, di solidarietà in un mondo dove la “diversità” in tutti i suoi aspetti civili, sociali e culturali, invece di essere considerata una ricchezza umana da taluni ambienti è vista come elemento di disturbo, di eccedenza se non di esclusione.
 
Ma come sappiamo nel corso dei tempi non sono mancati, in epoche più remote , ma anche più recenti, momenti di “scandalo” rispetto a una rappresentazione sentita del messaggio evangelico : grandi opere d’arte, capolavori della letteratura, memorabili lavori cinematografici l’ hanno testimoniato.
 
Invece di riflettere sul sentimento profondo che anima questo coraggioso modo di agire, che si richiama allo “scandalo” delle origini del pensiero cristiano, le solite voci dell’intolleranza non trovano di meglio che riproporre una sterile e insulsa polemica con stravaganti richiami alla coerenza della fede.
Presunti paladini che hanno visto nelle loro forze di appartenenza accadimenti, quelli si realmente anti cristiani e contro l’etica di un sano umanesimo, per cui farebbero bene a tacere se non vogliono ricoprirsi di un pietoso ridicolo.