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Mercogliano (AV) – E’ il giorno dell’addio per Roberto Bembo. Nel pomeriggio presso la Chiesa dell’Annunziata e di San Guglielmo di Mercogliano ha salutato il giovane, morto dopo l’accoltellamento  all’alba del primo gennaio. “Non è un addio…Brilla amico mio. Ciao Bembò“. E’ questo lo striscione esposto dagli amici presenti all’esterno della chiesa. Dall’altare il Vescovo di Avellino Arturo Aiello, l’abate di Montevergine Riccardo Guariglia e il parroco di Mercogliano Don Vitaliano della Sala hanno officiato la cerimonia funebre. “Se non abbiamo saputo insegnarvi l’arte di vivere, cari giovani, non siamo degni e meritiamo che la paternità ci venga tolta – dice Monsignor Aiello –  Ma a voi, cari giovani, dico che Gomorra non è un idolo da seguire e che la vita è altro“.

“A Mercogliano da giorni si respira un’aria tesa – continua il vescovo – Una controffensiva non sarebbe il modo giusto per onorare la memoria di Roberto. C’è tanta guerra e tante faide nelle nostre strade, ma facciamo che questa morte non sia vana. Voi che avete in mano la vostra giovinezza non svendetela per il primo che passa, per il Lucignolo di turno che vuole portarvi nel paese dei balocchi per uccidervi. Facciamo che da questa morte nasca una nuova coscienza civica. Per divertirsi non è per forza necessario lo sballo. Lo si può fare in una maniera sana e coscienziosa. È questo il messaggio che Roberto vorrebbe inviare a tutti voi”. Presenti il sindaco di Avellino Gianluca Festa, Costantino Giordano di Monteforte Irpino e Vittorio D’Alessio che ha promesso di dedicare alla memoria del giovane iniziative nel segno della legalità.

Accoltellato a capodanno, Roberto Bembo è morto