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Avellino – Si è avvalso della facoltà di non rispondere 70 enne, gestore del circolo ricreativo nel pieno centro di Avellino, accusato di induzione e sfruttamento della prostituzione minorile. L’uomo, che è rinchiuso nel carcere di Bellizzi Irpino dl giorno del suo arresto, è rimasto in silenzio davanti al Giudice per Indagini Preliminari, Antonio Sicuranza.

Questa mattina, infatti, era previsto l’interrogatorio di garanzia, ma il 70enne ha preferito restare in silenzio. Una linea, suggerita dal suo difensore, l’avvocato Eugenio Napolillo. Alla base della scelta della strategia difensiva la mancata conoscenza del contenuto degli atti. Il legale del 70enne ha fatto richiesta di accesso agli atti e nel frattempo presenterà istanza di riesame.

La stessa linea difensiva potrebbe essere comune anche agli altri due arrestati nell’ambito della stessa inchiesta. Si tratta di due clienti abituali, rispettivamente di 50 e 85 anni, anche loro accusati di induzione e sfruttamento della prostituzione minorile, che saranno ascoltati domani davanti al tribunale del riesame di Napoli.

I tre sono stati arrestati lo scorso 30 ottobre ad opera dei carabinieri, la cui attività di indagine ha accertato che il 70enne, con la promessa di un lavoro regolare e ben retribuito all’interno del suo locale, avrebbe indotto alla prostituzione dieci ragazze, di età compresa tra i 14 e i 17 anni e due maggiorenni.

Fatta eccezione per un caso, i rapporti si sarebbe consumati tutti all’interno del circolo ricreativo che si trova nel pieno centro di Avellino. Qui, secondo quanto scoperto dai militari dell’Arma, il gestore aveva ricavato una stanza con tanto di servizi igienici. Le tariffe andavano dai 10 ai 100 euro a seconda delle prestazioni. Tra i clienti anche noti professionisti.