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Avellino – “Sono entusiasta di aver investito sui poli informati”. Così Domenico Gambacorta presidente della Provincia uscente nel corso della conferenza di fine mandato. “Abbiamo investito 8 milioni di eurocontinua – E soprattutto questo è stato fatto per i ragazzi della provincia, ma anche da altri che arriveranno da fuori”.

Gambacorta parla dalla vicenda che in queste ore tiene banco: l’Alta Capacità. “Noi ne abbiamo parlato nel Consiglio Provinciale aperto ad Ariano Irpino – continua – Io sono convinto che le analisi e tanti altri aspetti dovevano essere valutati prima di fare le gare. Oggi siamo in notevole ritardo, ma soprattutto viene alla luce una grande incompetenza diffusa di Governo, che sembra danneggi i territori. Novecento milioni di euro di questa gara d’appalto. Mettono in moto persone e aziende, e garantiscono a questa provincia il più grosso investimento fatto dall’800′ ad oggi. Ora mi sembra una follia volerlo ritardare. La progettazione è cominciata nel 2007, e poi nel 2009 il progetto preliminare e poi nel 2017 il definitivo. Oggi, però, tornare indietro vuol dire mandare in fumo dieci anni di lavoro”.

Gambacorta analizza la vicenda del Mancini (oggi la Procura ha presentato ricorso, ndr.): “Non mi sono occupato in prima persona della struttura di Via de Concilii – spiega – Il tutto è stato affidato ad altri professionisti, e non entro nel merito dei ricorsi. Oggi, però, tutto ciò è divenuto un dibattito a livello nazionale. Io ritengo che dobbiamo far lavorare i giudici nella totale serenità. Sono dispiaciuto per ciò che accaduto a 1200 ragazzi insieme alle loro famiglie”. 

“C’era la necessità di affrontare un momento di difficoltà – spiega – E soprattutto nel corso di questi anni ho creato un clima di reciproca collaborazione. Io speravo che questo metodo Gambacorta potesse essere utilizzato anche in vista delle elezioni del prossimo 31 ottobre, ma purtroppo così non è stato. Abbiamo due candidati (Vignola e Biancardi, ndr) preferivo un solo candidato”. 

I numeri del governo M5s ad Avellino sono ridotti – spiega – Basti pensare all’elezioni del ’93 a Benevento con Viespoli, l’anatra era zoppa ma non come il governo Ciampi. Obiettivamente bisognava puntare su 4/5 punti da non eliminare, e non con il metodo di tirare a campare. I cittadini si aspettano tanto da chi viene eletto”.