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C’è il vicepreside Argenziano, il professor Della Sala e tanti altri colleghi che in passato hanno avuto l’onore di essere parte del Corpo Docente del Liceo P.E. Imbriani.
C’è Betty Festa che ricorda la nonna di Gerardo Serino, organizzatore della manifestazione in corso, la “mitica signora Nunziatina” che per tanti più di una bidella è stata una seconda mamma. E come tutte le mamme dolce e comprensiva per i suoi “figli” studenti”, severa quando era il caso.

E poi c’è Olindo Rossi tra gli attuali rappresentanti d’Istituto di quello che per tanti è ancora conosciuto come “Il Magistrale”, insieme ai compagni di classe che, al pari degli studenti che nei decenni hanno frequentato lo storico istituto, per una volta si avvicinano con malinconia alla fine dell’anno scolastico che lascerà spazio all’abbattimento della struttura per la realizzazione di un nuovo edificio.

Ricordi che ci sommano, che si confrontano, che si rincorrono a confermare  che, come la signora Nunziatina è stata una seconda mamma, quella scuola è stata per tanti una seconda casa.

Certo ci sono stati “filoni”, liti con i professori, qualche bocciatura che qualcuno pure ricorda con rabbia, ma quando finiscono 50 anni di storia, è inevitabile lasciarsi andare ad un sentimento di insolita tristezza.

E la manifestazione amarcod che si è tenuta questo pomeriggio davanti ai cancelli della storica struttura scolastica, ha voluto dimostrare che cinque decenni impressi nei cuori di una carovana incalcolabile di studenti e professori, non possono diventare cenere. Ricordi che non smetteranno di esistere a dire che nemmeno la sede storica dell’Imbriani smetterà di vivere.

Eppure ad Avellino non è la prima volta che un immobile che ospita una scuola viene abbattuto per lasciar spazio alla realizzazione di edificati più moderni e sicuri. Mai si era registrata una mobilitazione così importante.
Nemmeno quando a chiudere fu la scuola media Dante Alighieri di via Piave, in realtà ad oggi ancora nemmeno demolita e in bella mostra nel suo degrado al centro della città.

Perchè l’Imbriani e i docenti hanno avuto un ruolo significativo nella crescita personale oltre che di istruzioni di tutti noi“, commenta una giovane donna in attesa di partecipare alla foto ricordo che è stata scattata alle porte della scuola in simbolo di unione tra passato e presente. E per dire un domani: “Io c’ero”.

Una storia quella che per le Magistrali è iniziata nel 1866 come Istituto femminile, poi diventato Magistrale nel 1923 fino all’allocazione a Contrada Baccanico nel 1972 e la successiva conversione in Liceo Statale ha vissuto i suoi momenti più gloriosi proprio dal post- terremento del 1980.
Il professor  Antonio Marra ricorda come con il vice presidente Argenziano, “Prima . recperanno tutti gli strumenti scientifici da Viale italia e successivamente collaborando alla realizzazione della settimana scientifica. Ricordo con immenso piacere quando noi due andavamo presso le scuole medie per illustrare ai ragazzi i nostri laboratori. Abbiamo fatto di tutto, anche lavori che non rientravano nelle nostre competente, ma abbiamo lavorato sempre per il bene dell’Istituto”.

E poi tutti insieme a scattare una foto che rimarrà negli annali.

(Servizi raccolti e realizzati da Simona De Cunzo e Michael Mambri)

 

Dopo oltre 50 anni la sede dell’Imbriani diventa “cenere”: i ricordi di una scuola secolare orgoglio dell’Irpinia