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I Carabinieri della Stazione di Quindici, a termine di una consistente attività d’indagine finalizzata al contrasto del fenomeno delle truffe ai danni di società assicurative, hanno denunciato alla Procura della Repubblica di Avellino un 50enne di Mugnano del Cardinale ritenuto responsabile di falsità ideologica e induzione di pubblico ufficiale a commettere falsità in atto pubblico. Il predetto lo scorso mese di novembre aveva dichiarato ai medici del pronto soccorso dell’ospedale dove si era recato per farsi curare alcune ferite che, in Quindici, mentre era alla guida della sua autovettura, era stato tamponato da un veicolo. I militari operanti, data la poca chiarezza della dinamica denunciata, svolgevano approfonditi accertamenti, appurando in maniera inequivocabile che era stato inscenato un sinistro stradale al fine di ottenere una consistente somma di denaro a titolo di risarcimento dalla società assicurativa.

Prosegue l’azione dei Carabinieri della Compagnia di Sant’Angelo dei Lombardi, costantemente impiegati in servizi di controllo del territorio predisposti dal Comando Provinciale di Avellino, finalizzati a garantire sicurezza e rispetto della legalità. I Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile hanno deferito alla competente Autorità Giudiziaria un 28enne della provincia di Benevento ritenuto responsabile del reato di Installazione di apparecchiature atte ad intercettare od impedire comunicazioni o conversazioni telefoniche. L’uomo, in tarda serata, è stato fermato a Lioni mentre era alla guida di una BMW. L’inspiegabile nervosismo manifestato dal soggetto induceva i militari ad approfondire il controllo. L’averci “visto giusto” trovava immediata conferma nella perquisizione che i Carabinieri decidevano senza indugio di eseguire. Infatti, all’esito dell’attività, ben occultato nel portaoggetti dell’auto, veniva rinvenuto un inibitore di frequenza satellitare, meglio conosciuto come “jammer”. Si tratta di un “disturbatore di frequenze”, utilizzato per impedire ai sistemi di comunicazione radio di ricevere o trasmettere segnali: quando attivato, il “jammer” inibisce il funzionamento di questi dispositivi rendendoli completamente inutili. Il 28enne, che non era in grado di giustificare il possesso di tale dispositivo, è stato denunciato in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Avellino ai sensi dell’art. 617 bis del Codice Penale. L’apparecchio elettronico è stato sottoposto a sequestro.