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Non è stata una visita a sorpresa ma qualcosa che ci si è avvicinato molto. “Avevamo chiesto al presidente Vigorito di inviarci un video per salutare tutti i nostri soci per la cena di fine anno, ma lui ha deciso di stupirci”, ci ha raccontato Enza Cavuoto, numero uno del club intitolato al patron giallorosso. “Ci ha fatto sapere che sarebbe venuto direttamente a trovarci, perché un semplice video non sarebbe bastato. Voleva sentire il nostro calore, il nostro affetto. E noi siamo stati felicissimi di accoglierlo nella nostra casa”

E’ andata così. L’abbraccio digitale si è trasformato in qualcosa di più magnetico. Oltre un’ora di confronto con i tifosi che hanno apprezzato il gesto e hanno applaudito i vari interventi del massimo dirigente. Accanto a lui c’era Marcello Carli. “Non gli ho chiesto io di venire, è stato lui a manifestarmi la volontà di esserci. Del resto anche il suo contratto dovrebbe partire il primo luglio ma lui è già al lavoro. Non si è smentito neppure stavolta”, ha precisato Vigorito parlando alla platea. La sede di via Mazzini, in pieno centro storico, si è così animata per una serata che ha riannodato i fili della passione. 

Si è parlato di calcio e di ricordi. Qualcuno gli ha ripetuto il ‘portaci in Europa’ che ha recentemente ricordato con nostalgia. Ma l’attenzione maggiore è stata data all’aspetto che più di ogni altro in questo momento sembra essere prioritario: riavvicinare la squadra alla città. “Mi sono reso conto, forse troppo tardi, che il Benevento ha lasciato tanti spazi vuoti. C’è stato un distacco tra la società e la cittadinanza che è diventato sempre più ampio. E in quel vuoto, come spesso accade, si infila chi non ti sopporta. Dobbiamo cambiare le cose, il nostro primo obiettivo sarà quello di regalare alla gente una squadra in grado di emozionarla”, ha proseguito il presidente che ha trovato in Carli una sponda felice. “Questa piazza è stata in grado di regalare pagine di storia calcistica straordinarie in questi anni. Vi assicuro che dall’esterno è stato uno spettacolo seguire le gesta del Benevento. La città è bellissima, daremo il massimo per entusiasmarvi”, ha promesso il direttore tecnico. 

A Vigorito, che tra un selfie e l’altro non ha lesinato battute umoristiche nel suo stile, sono stati recapitati vari regali: una piccola statua che simboleggia “l’equilibrio e la giustizia”, un piccolo ritratto su tela e le felpe ufficiali del club. Per l’occasione è stata preparata anche una torta con su impresso il ritornello di ‘Sempre e per sempre’, brano di Francesco De Gregori.  “Caspita, io non vi ho portato niente”, ha risposto sorridendo lui scatenando le risate dei presenti. “Aspettavo giusto che faceste voi la prima mossa…”. La retrocessione sembra già archiviata. La sintesi perfetta della serata è nelle parole di Carli. “La categoria è importante, ma le emozioni di più. Si può perdere sul campo ma non si devono mai perdere i sentimenti”. Un monito, un auspicio, un augurio. Forse una necessità.