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Resta alta la tensione nell’Istituto penale per minorenni di Airola, nel Beneventano. Sabatino De Rosa, vicecoordinatore regionale per la Campania del settore minorile del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, racconta quanto è avvenuto nelle ultime ore nella struttura detentiva: “Lunedì si è verificata l’ennesima aggressione nei confronti di un appartenente alla Polizia Penitenziaria in servizio ad opera di un detenuto egiziano. Il detenuto pretendeva infatti di spostarsi liberamente all’interno del carcere e l’Agente di servizio, “colpevole” (!) di aver fatto rispettare le regole basilari di permanenza all’interno di un istituto penitenziario, è stato aggredito con violenti pugni e spintoni, che lo hanno costretto a ricorrere alle cure del più vicino nosocomio”.

“Il responsabile della vile e proditoria aggressione”, prosegue il sindacalista, non è nuovo a tali comportamenti ed ha infatti ha collezionato una moltitudine di rapporti disciplinari, segno che la sua condotta non è delle migliori: anzi, potremmo dire che probabilmente è una delle peggiori. Pochi giorni fa, come SAPPE, avevamo già segnalato le criticità messe in atto da questo ed altri detenuti stranieri preannunciando che di lì a poco si sarebbe verificato qualche episodio più grave. Così è stato: la situazione ormai è fuori controllo, complice l’età incerta dei detenuti che arrivano dai Paesi extracomunitari, spesso adulti e non minori come dichiarato, e la poca propensione al rispetto delle regole da parte di questi soggetti ha fatto sì che il carcere minorile sannita è diventato una vera polveriera. Auguriamo al collega aggredito una pronta guarigione ma ci auguriamo che tali episodi diventino sempre più sporadici permettendo al personale tutto di lavorare in un ambiente più sicuro”.

Ma il SAPPE contesta il criterio delle assegnazioni che ‘subisce’ l’Ipm sannita: “Ci chiediamo come sia possibile e quindi con quali criteri vengono gestite le assegnazioni dirette all’istituto airolano: abbiamo infatti assistito al ritorno di un detenuto allontanato per ordine e sicurezza che ha messo seriamente in pericolo tutto il sistema, partecipando o probabilmente rendendosi promotore in prima persona di un incendio che ha devastato una cella!”, evidenzia ancora De Rosa, che conclude: “Il SAPPE non può omettere di segnalare le scarse condizioni di sicurezza in cui versano alcuni Reparti detentivi del carcere di Airola: pare addirittura che uno di questi, che risulterebbe inagibile, sia in realtà stabilmente occupato da detenuti, costringendo anche il personale di Polizia Penitenziaria a svolgere il proprio servizio in luoghi non proprio sicuri. Questa volta è il SAPPE a far appello al Garante dei detenuti, che si attivi urgentemente per l’incolumità della popolazione detentiva così come il Sindacato sta segnalando per la Polizia Penitenziaria”.

“È inaccettabile lo scenario quotidiano in cui opera il Corpo di Polizia Penitenzia, tra aggressioni, rivolte ed altri eventi critici: sono troppe e tutte inaccettabili le aggressioni contro la Polizia Penitenziaria, troppo pochi i poliziotti in servizio (la scopertura dell’organico della Polizia penitenziaria è pari al 16%: su 42.850 unità gli agenti presenti in servizio sono 35.717)”, commenta Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria. “Così non si può andare più avanti: è uno stillicidio continuo e quotidiano. Nelle carceri della Nazione serve forte ed evidente la presenza dello Stato, che non può tollerare questa diffusa impunità, e servono provvedimenti urgenti ed efficaci. E servono con urgenza quelle riforme più volte chieste dal SAPPE ma che, incredibilmente, il Sottosegretario alla Giustizia Andrea Ostellari, che ha una delega ad hoc per la giustizia minorile continua a non assumere ed ignorare”.

Nel frattempo”, conclude Capece, “in questo scenario da guerriglia urbana, i poliziotti penitenziari continuano a prendere calci, sputi e mazzate nelle carceri italiane, con buona pace del sottosegretario delegato Ostellari, protagonista solo di passerelle alle feste del Corpo regionali di Padova e Milano. E se anche il Ministro Guardasigilli Nordio ignorerà questo appello, il SAPPE non esiterà a portare in piazza sotto il dicastero della Giustizia tutto il dissenso e il malumore dei poliziotti penitenziari italiani”.