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Dieci milioni di euro. Due anni dopo l’alluvione arriva una prima forma di sostegno alle imprese sannite colpite.

Parliamo di 10 milioni di euro a fronte dei 281 milioni di danni subiti dalle attività produttive, stando alla ricognizione effettuata dal commissario delegato all’emergenza.

Non è poco: è qualcosa in meno di poco.

A dare notizia del finanziamento è il Burc di palazzo Santa Lucia.

Parliamo infatti di uno stanziamento erogato dalla Regione Campania. I risultati dell’avviso pubblico per le iniziative di URGENTE RIPRISTINO delle strutture produttive a favore delle imprese attive nelle zone colpite dagli eventi calamitosi.

Delle otto aziende ammesse in graduatoria, soltanto in tre saranno effettivamente finanziate. Si tratta della Rummo (3,5 milioni), della Metalplex (3,5) e della Car (3).

Zero euro per le altre: Agrisemi Minicozzi, Tecnocostruzioni, Sanav, Asia, Industria Meccanica Varricchio. Tutte ammesse ma non finanziabili per esaurimento della dotazione finanziaria.

Due anni di attesa per un primo modestissimo risultato. E sì: la montagna ha partorito il topolino.

Una montagna di chiacchiere e promesse. La verità è che le aziende sannite si sono rialzate o lo stanno facendo da sole. Con le proprie forze e con enormi sacrifici. L’applauso è tutto per loro.

L’obiezione della politica la conosciamo già: colpa della burocrazia. Ma è una replica che non regge. ‘Sburocratizzeremo tutto’ era lo slogan di Vincenzo De Luca candidato presidente della Regione Campania. Se siamo ancora nella palude è perché il Vincenzo De Luca governatore non è riuscito a liberarci.

L’alibi non esiste. Semmai è ammissione di colpa.

E dinanzi a questi 10 milioni di euro, il giudizio non può che essere severo: troppo tardi e troppo poco.

Ma tardi è anche per Matteo Renzi. Premier assente nei giorni della tragedia, il leader del Pd soltanto domani si recherà in uno dei luoghi simbolo dell’alluvione: Ponte Valentino.

Per fare campagna elettorale. “Si parlerà di futuro” – spiega la nota stampa del Pd.

E certo: scurdámmoce ‘o ppassato…

Che poi cosa ti può dire di diverso uno che prende il treno con due anni di ritardo?